(Teleborsa) - Stante il calo dello
spread degli ultimi mesi e dei
rendimenti sui titoli di stato italiani, le curve dei rendimenti italiani attese per il periodo 2025-29 nella prima metà di dicembre, rispetto alle ipotesi sottostanti le stime della spesa per interessi contenute nel Piano strutturale di Bilancio (PSB) 2025, risultano più basse in media di circa 30 punti base in ogni anno del periodo. È quanto emerge da un'analisi condotta dall'Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) sui recenti andamenti dello spread e la stima di impatto sulla spesa per interessi sul debito pubblico italiano.
Con tali curve di rendimenti, il modello di previsione dell'UPB calcola che il minor costo che la riduzione dei tassi d'interesse determinerebbe sulla spesa per interessi del debito pubblico nel prossimo quinquennio, rispetto al PSB 2025, sarebbe pari a un valore cumulato di
17,1 miliardi nel periodo 2025-29 (1,7 miliardi nel 2025, 2,6 miliardi nel 2026, 3,6 miliardi nel 2027, 4,5 miliardi nel 2028 e 4,7 miliardi nel 2029).
Questi valori si tradurrebbero in un
impatto sul PIL pari a 0,1 punti percentuali in ogni anno del triennio 2025-27 e a 0,2 punti percentuali in ogni anno del biennio 2028-29.
Un effetto favorevole si avrebbe poi sia sul
disavanzo, indicatore utilizzato nel contesto della procedura per disavanzi eccessivi, sia sull’ evoluzione del debito nel breve e nel medio termine.
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