(Teleborsa) -
Il Governo conferma l'impegno di mantenere i taglio del cuneo fiscale per un periodo che va oltre gli ultimi cinque mesi del 2023. Lo ha assicurato il viceministro all'Economia
Maurizio Leo, in una intervista al Corriere della Sera.
L'intenzione del governo - ha detto -
"è certamente quella di stabilizzare il beneficio" introdotto dal decreto legge del 1° maggio, che ammonta a
100 euro per le
retribuzioni fino a 25mila euro lordi annui, cumulandolo con i precedenti tagli del cuneo, mentre per le retribuzioni da 25mila a 35mila euro il taglio è di sei punti e sarà un po' meno di 100 euro, che rappresenta "l'aumento massimo".
"Nei prossimi giorni potremo fare degli esempi più precisi", ha detto il viceministro spiegando che
l'attuale taglio del cuneo è andato a beneficio del potere d'acquisto delle famiglie, di fronte ad un'inflazione eccessivamente alta, ma
"evidentemente, c'è anche un'esigenza, per così dire, strutturale, visto l'elevato livello del prelievo fiscale-contributivo sui lavoratori. Per questo la volontà è certamente quella di stabilizzare il beneficio".
"Non è possibile pensare di togliere il prossimo anno quel che si è deciso di dare ora. - ha sottolineato Leo - Tuttavia, lo si dovrà fare avendo ben chiaro che ci sono compatibilità finanziarie da rispettare che saranno più chiare in autunno con la Nota di aggiornamento del Def".
Il viceministro ha confermato che,
nel 2024, il taglio del cuneo
potrebbe essere assorbito dal taglio dell'Irpef, ma le due misure potrebbero anche coesistere, anche se "occorre una
valutazione attenta delle risorse", compatibilmente con la crescita del PIL che poytrebbe anche spingersi all'1,8%, ben oltre le previsioni del DEF all'1%.
Leo ha ribadito che, sui
crediti di imposta così come su d
eduzioni e detrazioni varie; "
si è davvero superato il limite - si contano oggi 226 crediti di imposta che cubano 36 miliardi - e quindi "c'è un urgente
bisogno di razionalizzazione".
Leo ha anticipato che,
nel 2024, "comincerà ad essere attuata la delega" e la
tredicesima sarà assimilata a un "reddito aggiuntivo", venendo
tassata con un'aliquota agevolata del 15%. Novità anche per gli autonomi, grazie all'
eliminazione dell'Irap per le società personali e per le associazioni professionali.
Oltre al taglio fiscale - ha concluso Leo - ci saranno anche delle importanti
"semplificazioni, a partire dal calendario delle scadenze fiscali".