(Teleborsa) - Nel primo discorso da Premier,
Giorgia Meloni cita chiamandole solo con il nome le
donne che hanno "
rotto il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste", aprendo la strada anche a lei,
prima donna a Palazzo Chigi: da Tina Anselmi e Nilde Iotti passando per Oriana Fallaci e Samantha Cristoforetti "donne che - ha rimarcato la neo premier -
hanno osato, per impeto, per ragione, o per amore. Come Cristina (Trivulzio di Belgioioso, ndr), elegante organizzatrice di salotti e barricate".
Dal caro energia all'inflazione, passando per il rapporto con l'Europa, ma anche la necessità di rimettere i giovani al centro del progetto Italia così come di occuparsi delle tematiche ambientali: dura quasi due ore il primo discorso da Presidente del Consiglio che non nasconde
"emozione per la solennità del momento". "Un ringraziamento sincero va al Presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, che nel dare seguito all'indicazione degli italiani non mi ha fatto mancare i suoi p
reziosi consigli, ha detto Meloni intervenendo alla Camera che ha voluto ringraziare anche il predecessore, il presidente Mario Draghi che, "tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale ha in queste settimane offerto tutta la sua disponibilità perché vi fosse un passaggio di consegne veloce e sereno. l mio ringraziamento, il più sentito, va al popolo italiano, a chi ha deciso di non mancare l'appuntamento elettorale e ha espresso il proprio voto" nel
"processo democratico che vuole nel popolo e solo nel popolo la sovranità".
Quindi il riferimento
ai partiti della coalizione di governo. "E' una grande responsabilità" per il governo e "per chi quella fiducia deve concederla o negarla.
E' un momento fondamentale della nostra democrazia a cui non dobbiamo assuefarci. Grazie a chi vorrà esprimersi, qualunque sia la scelta che farà". "Gli elettori - prosegue Meloni -
hanno scelto il centrodestra" con il suo programma, "manterremo quegli impegni. So bene che ad alcuni osservatori e all'opposizione non piaceranno molte" delle nostre "proposte, ma non assecondo quella deriva per cui la democrazia" è più per qualcuno e meno per qualcun altro.
Un passaggio anche su quanti nei giorni scorsi hanno asserito di "voler vigilare sul nostro governo gli direi che possono spendere meglio il loro tempo: in quest'aula ci sono valide battagliere forze dell'opposizione che possono farsi sentire senza aver bisogno di soccorso esterno.
Spero che chi dall'estero dice di voler vigilare sull'Italia non manca di rispetto non a me ma al popolo italiano che non ha lezioni da prendere". "Tra i tanti pesi che oggi sento gravare sulle mie spalle oggi" c'è quello di essere
"la prima donna capo del governo di questa nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto" sento "la responsabilità che ho nei confronti che di tutte quelle donne che attraversano difficoltà per affermare il loro talento", ha detto ancora la premier. Meloni ha ricordato anche quelle donne che "hanno costruito quella scala che oggi permette a me di rompere il tetto di cristallo".
L'Italia è a pieno titolo parte dell'Occidente e del suo sistema di alleanze: è stato fondatore Ue, dell'alleanza altantica, parte del G7 e culla insieme alla Grecia della civiltà occidentale e del suo sistema di valori, libertà uguaglianza e democrazia" e alle sue radici "classiche e giudaico-cristiane".
"Diamo vita a un governo pienamente politico, assumendoci tutte le responsabilità:
anteporremo l'interesse nazionale a quello di parte e di partito, vogliamo liberare le migliori energie di questo paese e garantire un futuro di maggiore libertà, giustizia, benessere. Se per farlo dovremo scomodare potentati o fare scelte che non possono essere condivise da subito da alcuni cittadini non ci tireremo indietro perche il coraggio non ci difetta. Manterremo gli impegni presi con i cittadini".
L'Italia negli anni ha saputo dimostrare" affidabilità "a partire dalle tante missioni internazionali delle quali siamo stati protagonisti. E voglio per questo ringraziare le donne e gli uomini delle nostre
Forze Armate per aver tenuto alto il prestigio dell'Italia nei contesti più difficili, anche a costo della propria vita: la Patria vi sarà sempre riconoscente".
Quindi un passaggio sugli interventi prioritari dell'azione di Governo. Si dovrà anche a livello nazionale
"rafforzare le misure a sostegno di famiglie e imprese", su bollette e carburanti, un "sostegno imponente" per creare un "argine al caro energia" che "ci costringerà a rinviare alcuni provvedimenti" in programma.
"Soltanto un'Italia che rispetta gli impegni può avere l'autorevolezza per chiedere a livello europeo e occidentale, ad esempio, che gli oneri della crisi internazionale siano suddivisi in modo più equilibrato.
È quello che intendiamo fare, a partire dalla questione energetica". "E la nostra Nazione, in particolare il
Mezzogiorno, è il paradiso delle rinnovabili, con il suo sole, il vento, il calore della terra, le maree e i fiumi. Un patrimonio di energia verde troppo spesso bloccato da burocrazia e veti incomprensibili. Insomma, sono convinta che l'Italia, con un po' di coraggio e di spirito pratico, possa uscire da questa crisi più forte e autonoma di prima".
Siamo nel pieno di una tempesta - ha detto ancora Meloni -,
con un'imbarcazione che ha subito diversi danni, e gli italiani hanno affidato a noi il compito di condurre la nave in porto in questa difficilissima traversata"Capitolo l'inflazione:
"è indispensabile intervenire con misure volte ad accrescere il reddito disponibile delle famiglie, partendo dalla riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall'innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit e dal potenziamento del welfare aziendale. Allo stesso tempo dobbiamo riuscire ad allargare la platea dei beni primari che godono dell'IVA ridotta al 5%. Misure concrete, che dettaglieremo nella prossima legge di bilancio, sulla quale siamo già al lavoro".
Sul
PNRR: "è un'opportunità straordinaria di ammodernare l'Italia: abbiamo tutti il dovere di sfruttarla al meglio. La sfida è complessa a causa dei limiti strutturali e burocratici che da sempre rendono difficoltoso per l'Italia riuscire ad utilizzare interamente persino i fondi europei della programmazione ordinaria. Basti pensare che la Nota di aggiornamento al Def 2022 ha ridotto la spesa pubblica attivata dal PNRR a 15 miliardi rispetto ai 29,4 miliardi previsti nel Def dell'aprile scorso".
"Spenderemo al meglio i
68,9 miliardi a fondo perduto e i 122,6 miliardi concessi a prestito all'Italia dal Next Generation EU. Senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perché queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico".
"Sono pronta a fare quello che va fatto, a costo di non essere compresa, perfino non essere rieletta, per rendere il destino di questa nazione più agevole", dice Meloni che annuncia una
rivoluzione copernicana sulla quale
"dovrà nascere un nuovo patto fiscale, che poggerà su tre pilastri. Il primo: ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità: riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. E, accanto a questa, introduzione della tassa piatta sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato”.
Terzo punto del patto fiscale sarà
"una serrata lotta all’evasione fiscale (a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva)” che deve essere “vera lotta all’’evasione non caccia al gettito”, e sarà “accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora”.
Entra con prepotenza nel discorso anche il
tema del reddito di cittadinanza: "Vogliamo mantenere e, laddove possibile, aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di lavorare", ma "per gli altri", "la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro".
LA RIFORMA DEL PRESIDENZIALISMO - "Siamo fermamente convinti del fatto che l'Italia abbia bisogno di una riforma costituzionale in senso presidenziale, che garantisca stabilità e restituisca centralità alla sovranità popolare. Una riforma che consenta all'Italia di passare da una "democrazia interloquente" ad una
"democrazia decidente". Sulla riforma del presidenzialismo "vogliamo confrontarci su questo con tutte le forze politiche presenti in Parlamento, per giungere alla riforma migliore e più condivisa possibile. Ma sia chiaro che non rinunceremo a riformare l'Italia di fronte ad opposizioni pregiudiziali. In quel caso ci muoveremo secondo il mandato che ci è stato conferito su questo tema dagli italiani: dare all'Italia un sistema istituzionale nel quale chi vince governa per cinque anni e alla fine viene giudicato dagli elettori per quello che è riuscito a fare".
IL SUD - "Sono convinta che questa svolta sia anche l'occasione migliore per tornare a porre al centro dell'agenda Italia la questione meridionale. Il Sud non più visto come un problema ma come un'occasione di sviluppo per tutta la nazione. Lavoreremo sodo per colmare un divario infrastrutturale inaccettabile, eliminare le disparità, creare occupazione, garantire la sicurezza sociale e migliorare la qualità della vita. Dobbiamo riuscire a porre fine a quella beffa per cui il Sud esporta manodopera, intelligenze e capitali".
MAI PROVATO SIMPATIE PER I REGIMI, FASCISMO COMPRESO' - "Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso"
, dice Meloni. "Esattamente come ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre. I totalitarismi del '900 hanno dilaniato l'intera Europa, non solo l'Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei. E l'orrore e i crimini, da chiunque vengano compiuti, non meritano giustificazioni di sorta, e non si compensano con altri orrori e altri crimini", ha aggiunto
"Vedremo alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale
su quali fossero le nostre reali intenzioni", ha continuato.
LA LOTTA ALLA MAFIA "La legalità sarà la stella polare dell'azione di governo. Ho iniziato a fare politica a 15 anni, il giorno dopo la strage di Via D'Amelio, nella quale la mafia uccise Paolo Borsellino, spinta dall'idea che non si potesse rimanere a guardare, che la rabbia e l'indignazione andassero tradotte in impegno civico. Il percorso che mi ha portato oggi a essere Presidente del Consiglio nasce dall'esempio di quell'eroe". "Affronteremo il cancro mafioso a testa alta", in "prima linea", come ci hanno insegnato i tanti eroi che con il loro coraggio hanno dato l'esempio"
. "I criminali avranno disprezzo e inflessibilità".
IMMIGRAZIONE "Forse la più importante" cosa da fare sul fronte delle migrazioni è "rimuovere le cause che portano i migranti, soprattutto i più giovani, ad abbandonare la propria terra, le proprie radici culturali, la propria famiglia per cercare una vita migliore in Europa. Il prossimo 27 ottobre ricorrerà il sessantesimo anniversario della morte di Enrico Mattei, un grande italiano". "Ecco, credo che l'Italia debba farsi promotrice di un "piano Mattei" per l'Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Ue e nazioni africane".
COVID "L'Italia ha adottato le misure più restrittive dell'intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Q
ualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d'ora che non replicheremo in nessun caso quel modello".
"Sono la prima donna incaricata come presidente del Consiglio dei ministri nella storia d'Italia, provengo da un'area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero
l'underdog. Lo sfavorito, per semplificare, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici". E - ha concluso-
è quello che continuerò a fare".