(Teleborsa) - Riguardo all'
obbligo vaccinale imposto al personale della scuola,
l'ex premier Giuseppe Conte ammette che
"è stato sbagliato" ed aggiunge "abbiamo rotto il patto sociale con la comunità".
L'obbligo vaccinale a carico degli insegnanti è
venuto meno dal 15 giugno scorso ed è stato
cancellato definitivamente con l’avvio del corrente anno scolastico, grazie alla Nota ministeriale 1998 del 19 agosto scorso, a firma del capo dipartimento Stefano Versari.
L’ammissione di colpa del leader del M5S giunge quindi con un
ritardo abissale ed a soli dieci giorni dalle elezioni politiche - sottolinea il sindacato della scuola Anief - rivelando che il Governo Conte era consapevole della
incostituzionalità della norma. L'Anief in effetti ha sempre sostenuto una posizione contraria, denunciando che l'obbligo vaccinale per il personale scolastico fosse una scelta politica, isolata in Europa,
poco utile e volutamente
discriminatoria.
"La nostra organizzazione per un anno durante il Governo Draghi è stata l’unica tra i sindacati maggiormente rappresentativi a denunciare la palese incostituzionalità della norma dell'obbligo vaccinale, alla stampa e nei tribunali", denuncia il Presidente del sindacato
Marcello Pacifico, aggiungendo che l'ammissione di colpa "non basta". "Noi aspettiamo il parere della Corte Costituzionale e della Corte di giustizia europea - prosegue il sindacalista - che si dovranno esprimere anche sui risarcimenti. Il parere della Consulta è atteso per il prossimo mese di novembre. Per questo motivo, Anief continua a denunciare quelle scelte politiche che non hanno tutelato i diritti del personale scolastico: si è trattato di un danno morale e materiale, da riparare nei tribunali grazie ai ricorsi patrocinati dal nostro sindacato”.