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Manovra, Salvini e Di Maio attaccano Juncker

Non si placa il clamore suscitato dalle parole del vicepresidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker sull'Italia. Il Premier Conte tenta di calmare gli animi, ma i due vicepremier vanno contro Bruxelles

Economia, Politica
Manovra, Salvini e Di Maio attaccano Juncker
(Teleborsa) - Non si ferma la querelle tra Italia e Unione europea. Lo scontro nasce dal fatto che tra Italia e Bruxelles le posizioni sono quanto mai distanti, dopo la decisione del Governo di fissare, nella prossima Legge di Bilancio, un rapporto deficit/PIL del 2,4%. La posizione del presidente Ue, Juncker e del vicepresidente Dombrovskis è chiara: rigore ed equità per la legge di Bilancio dell'Italia.

Bruxelles spera ancora in un passo indietro dell'Italia: "Abbiamo regole comuni e mi aspetto che Giovanni Tria, dopo tutti i bilaterali di ieri 1° ottobre, sia pronto a rafforzare la discussione anche a livello italiano", ha ribadito il Ministro dell'Economia austriaco e presidente di turno dell'Ecofin, Hartwig Loger.

Il presidente dell'Ecofin ha poi tentato di gettare acqua sul fuoco: "Teniamo a mente che è il 15 ottobre la data in cui si può decidere in che direzione si può reagire" alla Manovra italiana. L'Eurogruppo è una Unione monetaria, siamo insieme in questa famiglia e dobbiamo risolvere insieme la situazione della stabilità".

Intanto, il Premier italiano, Giuseppe Conte tenta di calmare gli animi ribadendo che l'Italia non ha alcuna intenzione di lasciare l'euro e che il pacchetto di misure che il Governo sta mettendo a punto "intende coniugare equità ed efficienza".

Nel pomeriggio arriva anche il commento dei due vicepremier Salvini e Di Maio che attaccano il Presidente della commissione, Jean Claude Juncker. Salvini accusa il presidente della Commissione Ue di essere la vera causa dell'aumento dello spread e si dice pronto a chiedergli i danni. "Parlo solo con persone sobrie" che non fanno paragoni che non stanno ne' in cielo ne' in terra" ha detto il ministro dell'Interno, durante la trasmissione Tagadà su La7 che gli chiedeva un commento sulle dichiarazioni di "chi nella Commissione europea ha paragonato l'Italia alla Grecia come fatto dal presidente Juncker.

"L'Ue ci minaccia ma non ci fermiamo", ha assicurato Di Maio. Questo rapporto deficit/PIL del 2,4% fa scalpore quando gli altri prima di noi hanno fatto tutto quello che volevano - ha aggiunto il vicepremier pentastellato - ora ci criticano la manovra senza averla neppure letta, devo pensare che ci sia un pregiudizio".

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