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Manovra, intesa raggiunta con Deficit al 2,4%. Tria non si dimette

Intesa raggiunta con appoggio di tutto il governo e con la "resa" del Ministro Tria. Salvini e Di Maio si dicono "pienamente soddisfatti"

Economia
Manovra, intesa raggiunta con Deficit al 2,4%. Tria non si dimette
(Teleborsa) - Dopo un braccio di ferro durato ore, alla fine il Ministro dell'Economia Giovanni Tria lascia la presa e non si dimette, acconsentendo ad un accordo del governo su un deficit al 2,4% del PIL nel 2019.

La conferma è arrivata poco dopo le ore 21, dopo ore di trattative serrate fra il capo del dicastero di Via XX Settembre, che acconsentiva a portare il deficit al massimo al 2,1%, ed i leader di M5S e Lega, risoluti ad alzare l'asticella sino al 2,4-2,5%. Subito dopo è iniziato il Consiglio dei Ministri per l'approvazione della Nota di aggiornamento al DEF, che costituirà la base su cui costruire la Manovrae che si è concluso poco dopo le ore 23.

Le divergenze erano così ampie e le posizioni così distanti, che ad un certo punto si erano paventate anche le dimissioni del Ministro Tria.

Alla fine Di Maio e Salvini hanno avuto la meglio

"Siamo soddisfatti, è la manovra del cambiamento", dichiarato i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio in una dichiarazione congiunta, annunciando l'intesa su un deficit al 2,4%.

"Oggi è un giorno storico! Oggi è cambiata l'Italia! Abbiamo portato a casa la Manovra del Popolo", annuncia trionfante Di Maio su Facebook, aggiungendo che la manovra cancella la povertà grazie al Reddito di Cittadinanza, per il quale sono stati stanziati 10 miliardi. "Restituiamo finalmente un futuro a 6 milioni e mezzo di persone che fino ad oggi hanno vissuto in condizione di povertà e che fino ad oggi sono stati sempre completamente ignorati", scrive il leader M5S.

Ma ce n'è per tutti, per il mercato del lavoro, attraverso la riforma dei centri per l’impiego, e per i pensionati, grazie all'inserimento in Manovra della pensione di cittadinanza che alza la minima a 780 euro ed al superamento della riforma Fornero. Ed ancora misure a favore dei truffati delle banche che saranno risarciti con l'istituzione di un Fondo ad hoc da 1,5 miliardi.

"Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini. Per la prima volta non toglie, ma dà. Gli ultimi sono finalmente al primo posto perché abbiamo sacrificato i privilegi e gli interessi dei potenti".

Anche il leader della Lega Matteo Salvini si dice "pienamente soddisfatto" ed enumera le "sue" vittorie: flat tax al 15% per più di un milione di lavoratori e la rottamazione della Legge Fornero grazie all'introduzione della cosiddetta "Quota 100" che darà diritto alla pensione ad almeno 400 mila persone e favorirà altrettanti posti di lavoro. E poi, chiusura delle cartelle Equitalia, investimenti per scuole, strade e Comuni e nessun aumento dell'IVA".

A festeggiare non c'è solo il governo. Un flash mob di senatori e deputati del Movimento 5 Stelle si è tenuto davanti Palazzo Chigi sventolando le bandiere dei Cinquestelle. "Noi non temiamo lo spread, non temiamo i mercati", dichiara Stefano Patuanelli, capogruppo al Senato del M5S, aggiungendo "pensiamo che questa sia la manovra che questo Paese aspettava da tanti anni perché le manovre di austerity non hanno funzionato".

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