(Teleborsa) - Tornano le vendite sulle maggiori banche quotate a Piazza Affari.
Da giorni gli Istituti italiani sono sotto i riflettori per via degli sviluppi del
faro acceso dalla Banca Centrale Europea sull'elevata mole di crediti deteriorati in seno alle banche italiane.
Faro che ha causato un vero e proprio panic selling in Borsa nonostante l'intervento del
Governo, che giusto ieri ha trovato un accordo con la Commissione europea sulle garanzie di Stato sulle sofferenze, e le
rassicurazioni del Ministero dell'Economia di ieri sera.
Il Tesoro ha definito "ampiamente ingiustificata" l'ondata di vendite che ha colpito i titoli degli istituti di credito italiani quotati in Borsa, spiegando che il sistema bancario italiano è solido.
Nonostante questo, stamane
MPS, una delle
banche ritenute più a rischio, sta cedendo il 3,73%, la
Popolare Milano e la
Banca Popolare dell'Emilia Romagna cedono invece oltre il 2% mentre
UBI Banca e
Mediobanca arretrano rispettivamente dell'1,21% e dello 0,93%.
Da rilevare che in questi giorni si discute anche sulla partita aggregazioni, che ha più volte fornito spunti rialzisti al settore. Ultimamente si è fatta largo l'ipotesi di una
fusione tra Banco Popolare e Popolare di Milano.