(Teleborsa) - L'intervento di Consob e dell'Amministratore Delegato non sono bastati a rassicurare gli investitori.
Anche stamane le azioni
MPS sono sotto il fuoco incrociato delle vendite, sospese per eccesso di ribasso.
Si aggrava dunque il bilancio della banca senese: con il sell-off di ieri la
perdita degli ultimi sei mesi è salita al 65%, mentre quella
a una settimana mostra un pesante -37%.
Non che gli altri titoli bancari se la passino meglio.
Il faro della Banca Centrale Europea sulla ancora grande mole di crediti deteriorati di molte banche europee ha infatti riacutizzato le preoccupazioni sull'attuale stato di salute del credito italiano.
Preoccupazioni che si concentrano in particolar modo su MPS, reduce da anni difficili, salvataggi di Stato e
scandali di vario genere che hanno costretto l'antico Istituto a
ricapitalizzarsi in modo molto consistente anche su diktat della BCE.
Le forti vendite sul titolo hanno poi acceso i
timori per una possibile incursione di compratori esteri, dal momento che ora i titoli della banca sono fortemente a sconto.
Inutile la
decisione di Consob di prolungare le vendite allo scoperto fino a giovedì. Inutili anche le parole di
Fabrizio Viola, che in una nota ha parlato di fondamentali migliorati.
"Le prime evidenze relative al 2015 confermano che l'attuale andamento del tutto anomalo del titolo MPS non ha alcun riscontro nei
fondamentali della banca che anche nel corso dell'ultimo trimestre sono migliorati, confermando il trend evidenziato nei primi nove mesi dell'anno", sottolinea l’AD, aggiungendo che "In particolare i ricavi sono aumentati sia rispetto al terzo trimestre sia rispetto all'anno precedente, mentre i costi sono stati ulteriormente ridotti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, confermando la positiva tendenza di miglioramento dell'efficienza operativa della banca in corso ormai da quattro anni".
Sotto il profilo della
qualità del credito “la banca ha messo a terra ormai da diversi mesi uno sforzo straordinario per conseguire l'obiettivo di ridurre la dimensione del portafoglio di crediti anomali ed i primi risultati si incominciano a vedere, grazie agli effetti delle cessioni di sofferenze effettuate nell'anno e dell' attività di recupero svolta dalle strutture interne della banca”, afferma, dicendosi fiducioso in merito al raggiungimento dell'obiettivo di inversione di tendenza nell' andamento dello stock di crediti anomali che costituisce impegno primario della banca.
Dal
punto di vista patrimoniale e finanziario, invece, “la dotazione di capitale della banca continua ad essere adeguata e comunque al di sopra delle soglie prescritte dalla BCE, mentre la situazione della liquidità a fine anno della banca particolarmente positiva, su livelli mai raggiunti negli ultimi quattro anni dalla medesima”.
Viola si è detto poi convinto che “anche alla luce dei fondamentali decisamente migliori oggi rispetto a due anni fa la banca saprà superare, come accaduto nel passato, anche questa fase non facile".
Dal
punto di vista borsistico, infine, secondo il top manager oggi l'azionariato di MPS è particolarmente frazionato e ciò porta ad immaginare che le vendite non siano state il frutto della cessione di grandi partecipazioni.
"L'interpretazione che danno i principali intermediari è che vi sia in realtà carenza di compratori piuttosto che la presenza di grandi venditori”, afferma, sottolineando come sia la valutazione del titolo sia il rendimento dei subordinati non sono oggi giustificati dai fondamentali della banca .
Anche la
Fondazione ha espresso fiducia nell'operato del management di Rocca Salimbeni.