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Isis, la Turchia cambia idea ed interviene nel conflitto

Politica
Isis, la Turchia cambia idea ed interviene nel conflitto
(Teleborsa) - La Turchia nel breve giro di una settimana è passata da una semplice posizione di osservatore, astenendosi da azioni militari contro il califfato dello Stato Islamico, ad attacchi militari in piena regola, concedendo peraltro l’uso delle sue basi per il lancio degli attacchi aerei della coalizione a guida americana.

L’improvviso cambiamento di strategia della Turchia si spiega in tre mosse. La prima è che per mesi, Ankara ha resistito dall'essere coinvolta nel conflitto, respingendo anche l’eventuale lancio di attacchi contro il regime siriano di Bashar al-Assad. Questo aveva fatto irrigidire Washington che aveva accantonato il “problema Assad” per contrastare le milizie Jihadiste dell’Isis.

La seconda è che la creazione di una “no fly zone” lungo il confine siriano sembra aver prodotto maggior efficacia nella conduzione degli attacchi aerei della coalizione

“Abbiamo creato una zona di sicurezza lungo il nostro confine con la Siria, privo di installazioni e presidi militari”, ha detto il Ministro degli Esteri turco. “Questa zona verrà pattugliata dagli serei della coalizione”.

Il governo turco è stato accusato di chiudere un occhio sull’ascesa dell’Isis e di non aver sorvegliato abbastanza i propri confini, permettendo un significativo flusso migratorio, da e verso le zone controllate dall’Isis, teso ad alimentare le fila delle milizie jihadiste

La terza motivazione è che nell’ultimo fine settimana si è verificato un attacco suicida a Suruc, nel sud della Turchia, costato la vita a 32 civili, riconducibile ad una recluta dell’Isis.

A quanto pare, l’elemento catalizzatore dell’intervento turco nel conflitto è stato un violento scontro armato, avuto settimana scorsa, lungo il confine siriano tra le guardie di frontiera di Ankara e forze dello Stato Islamico.
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