(Teleborsa) - L’
Isil, falange armata separatista di al-Qaeda che sta combattendo in Iraq e in Siria, ha
dichiarato un califfato islamico nelle zone sotto il suo controllo. Un'affermazione di autorità destinata a consolidare il potere su una larga fascia di territorio a cavallo tra le due nazioni, anche se si riscontrano ritrosie da parte dei ribelli siriani che attualmente stanno combattendo il regime di Assad.
Il movimento integralista di insurrezionale ha così definito il suo sedicente stato, che si estenderebbe attualmente
da Aleppo, nella Siria settentrionale, fino alla provincia irachena orientale di Diyala. Lo si apprende da una comunicazione pubblicata via web da un portavoce del movimento armato.
Abu Bakr al-Bagdadi, leader del movimento separatista armato, ne sarebbe il presidente capo dello Stato.
L'annuncio arriva
dopo che i militanti hanno sequestrato Mosul, la più grande città del nord dell'Iraq, questo mese, sollevando lo spettro di una guerra civile di natura tribale.
Il movimento, oltreché combattere le forza governative irachena, si contrappone anche alle forze del presidente siriano
Bashar al-Assad, con l’intento di porre fine al suo governo.
Per gli Usa, le dichiarazioni dei "jihadisti" sunniti di autoproclamare un califfato islamico a cavallo tra Siria e Iraq, non ha alcun valore; lo ha riportato un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano.