(Teleborsa) -
Oggi il premier greco Alexis Tsipras sfiderà il Parlamento greco da cui cercherà di ottenere il via libera al
pacchetto di riforme imposte dai creditori internazionali, dopo un
accordo raggiunto a caro prezzo, i cui
particolari in pochi lo raccontano.
Intanto
Tispras cerca l'appoggio dei cittadini greci e torna a parlare in televisione. "La reazione al referendum non onora l'Europa" perché gli europei sono stati "vendicativi" ma se anche l'accordo è "molto duro" darà alla Grecia tre anni ed è "migliore" di quello rifiutato il 25 giugno perché "prevede la crescita".
Poi assicura: "Non tagliamo gli stipendi e neanche le pensioni anche se indirettamente con le tasse a l'aumento dell'IVA c'è un delle taglio pensioni".
Anche se sembra che Tsipras dovrebbe avere i numeri per ricucire la spaccatura con l'ala radicale di Syriza, il fronte del "no" si farà sentire. E' prevista per oggi, infatti, una
raffica di scioperi. Incroceranno le braccia gli statali, i mezzi pubblici si fermeranno dalle 5 alle 9, mentre le farmacie hanno annunciato una serrata contro le ipotizzate liberalizzazioni.