(Teleborsa) -
Il Parlamento francese ha votato la sfiducia al primo ministro Michel Barnier, peggiorando la crisi politica della grande economia dell'Eurozona. La mozione di sfiducia è passata con
331 voti, superiori ai 288 necessari.
Il politico, nel suo discorso di commiato, ha detto di essere sicuro che questa mozione di sfiducia "
renderà tutto più severo e più difficile". Inoltre, ha sottolineato che il nuovo governo dovrà affrontare gli stessi suoi problemi, dicendo che gli sarebbe "piaciuto distribuire denaro anche se non ce n'è" e che "questo non scomparirà con la magia di una mozione di sfiducia".
Il presidente
Emmanuel Macron è atterrato a Parigi, di ritorno dall'Arabia Saudita, pochi minuti prima dall'annuncio dei risultati del voto. Ieri ha affermato che
non si dimetterà prima della fine del suo mandato nel 2027.
I mercati finanziari non hanno però mostrato segnali di disordine nella seduta odierna. L'indice
CAC 40 ha chiuso la giornata in rialzo dello 0,66%, superando leggermente lo STOXX Europe 600 (+0,37%). L'indice blue-chip francese è comunque un raro underperformer tra i mercati azionari sviluppati nel 2024, segnando un -3,2% dall'inizio dell'anno per le turbolenze politiche scoppiate a inizio estate. Per avere un paragone nell'area euro, il FTSE MIB segna un +12% da inizio anno e il DAX un +20%.
Il rendimento delle
obbligazioni francesi a 10 anni è stato
pressoché stabile al 2,90% (-1 punto base nella giornata odierna), mentre lo spread sulle obbligazioni tedesche di pari periodo si è ridotto a 84 punti base. La scorsa settimana, il divario tra OAT e Bund ha raggiunto i 90 punti base, il livello più alto dal 2012. Gli spread francesi sono ben al di sopra di quelli spagnoli (decennale al 2,75%) e ora alla pari con quelli della Grecia.
La
crisi politica si è acuita lunedì, di fronte all'impossibilità di approvare il bilancio della previdenza sociale e nonostante le numerose concessioni fatte da Barnier all'estrema destra, con il primo ministro che ha deciso di utilizzare l'
articolo 49.3 della Costituzione, che consente al governo di forzare la legislazione a meno che non venga approvata una mozione di sfiducia. L'obiettivo principale era quello di implementare il bilancio della previdenza sociale. Questa decisione ha aperto la possibilità ai membri del parlamento di presentare una mozione di censura contro il governo di Barnier, cosa prontamente colta al balza dai partiti di sinistra e dal RN di Marine Le Pen.
Ora
non ci sarà comunque lo scioglimento dell'Assemblea nazionale o elezioni anticipate prima di luglio 2025, poiché la Costituzione prevede un periodo minimo di un anno tra le elezioni. Quindi, in base alle forze presenti con un Parlamento spaccato in tre, il presidente Emmanuel Macron dovrà nominare un nuovo primo ministro. Sembra comunque improbabile che la Francia avrà un bilancio per il 2025 e verrà probabilmente implementato un bilancio provvisorio, con un deficit pubblico superiore al 6% del PIL nel 2024.
Nonostante la grande incertezza di questi giorni e il peso della Francia in Europa, la
ricaduta su altri mercati è stata limitata. L'Italia, ad esempio, ha visto lo spread scendere ulteriormente verso minimi dal 2021.
"È stata una settimana significativa per la Francia, con una volatilità che probabilmente rimarrà elevata fino alla fine dell'anno - ha commentato Alex Everett, Investment Manager rates team di
abrdn - Tuttavia il complesso degli spread europei si è comportato in modo soprendentemente equilibrato durante le ultime sessioni di mercato. Questo riflette un
mercato che considera questi temi come un problema in gran parte specifico della Francia, il che è decisamente positivo. La crescente tendenza dovish da parte della BCE favorisce inoltre la propensione al rischio in generale, anche di fronte a questi problemi politici".