(Teleborsa) - La crisi greca continua a tenere sotto scacco le
Borse europee, tutte in forte ribasso a metà seduta dopo un avvio da brivido che ha fatto bruciare, in meno di un'ora di contrattazione, 340 miliardi di euro di capitalizzazione.
A paralizzare gli investitori sono i timori per un
imminente default della Grecia, che costretta ad
introdurre il controllo sui capitali e indire un
referendum sull'accettazione delle condizioni poste dai creditori internazionali. Le autorità di mercato elleniche hanno inoltre deciso di
chiudere le banche e la Borsa di Atene fino al 6 luglio compreso, cosa che aumenta i timori per un protrarsi del panic selling almeno fino alla data della consultazione.
La situazione ellenica ha messo in secondo piano anche quello che in tempi normali sarebbe stato un importante
driver al rialzo, ossia le
nuove mosse espansive della Banca Centrale cinese nella speranza di dare più linfa all'economia del Dragone.
In questo momento
Francoforte cede il 3,47%,
Londra l'1,74%, mentre
Parigi arretra del 3,56%.
Non va meglio a Piazza Affari dove il FTSE Mib cede il 3,95% dopo aver accusato, in avvio, perdite fino a 4,5 punti percentuali con
raffiche di sospensioni per eccesso di ribasso soprattutto tra le banche.
Ora l'emergenza sospensioni è rientrata e solo
MPS resta congelata al ribasso.
Giù anche il cambio tra l'
Euro / Dollaro USA, che in queste ore ha toccato gli 1,1101 USD, mentre la fuga dai titoli di Stato delle cosiddette "periferie" sta provocando una
fiammata dei rendimento dei titoli di Stato.
In questo momento lo
Spread si attesta a 156 punti base, con un aumento di 32 punti base.