(Teleborsa) - Per scongiurare il collasso del suo sistema finanziario,
la Grecia terrà chiuse oggi le sue banche e il primo ministro ellenico,
Alexis Tsipras, prevede che la serrata degli istituti di credito permarrà almeno fino al
referendum del 5 luglio.
Con un’
inondazione di contanti erogata dalla BCE ad un ritmo record e con il
piano di salvataggio in scadenza martedì, ma di fatto già evaporato, la Grecia diventata il secondo paese della zona euro, dopo Cipro nel 2013, ad imporre i controlli sui capitali, ponendo a 60€ il limite giornaliero di prelievo presso gli sportelli automatici.
I vertici dell’
Unione europea, nel frattempo, hanno discusso anche delle strategie per mettere
in quarantena la Grecia dal resto dell’Euro Zona, pur contemplando l’ipotesi che possa andare da subito fuori dall’orbita euro.
“
Si profila un periodo buio per la Grecia”, ha detto Nicholas Economides, professore alla Stern School of Business della New York University. "L'economia greca, già di per sé fredda, andrà dritta nel congelatore".
La crisi finanziaria, che ha imperversato per cinque anni, ha preso una brutta piega dopo la presa del potere da parte di Syriza, che ha intavolato colloqui stringenti con i creditori e
si è aggravata dopo che Tsipras ha abbandonato il tavolo dei negoziati e chiesto un referendum per lasciare decidere al popolo greco se accettare nuove misure di austerità in cambio degli aiuti.
Il governo anti-austerity di Tsipras, chiuso fuori dei mercati finanziari e con l’unica ancora di salvezza rimasta nella forma di prestiti da parte dell’Unione,
ha racimolato denaro contante dalle casse delle autorità locali, da quelle delle aziende pubbliche, dai fondi pensione e dai depositi internazionali lasciati a garanzia.
Entro il mese di agosto la Grecia deve
rimborsare circa 9 miliardi di euro, tra quelli dovuti complessivamente al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Centrale Europea. Ma se Atene andrà in default, saranno carta straccia.