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Grecia al referendum sull'ultimatum dei creditori. Scattata la corsa ai bancomat

Economia
Grecia al referendum sull'ultimatum dei creditori. Scattata la corsa ai bancomat
(Teleborsa) -
Decisione drastica, ma coerente del Premier Alexis Tsipras, che pone fine a mesi di negoziati, trattative, dubbi e polemiche, restituendo la sovranità al popolo Greco. Una scelta in qualche modo obbligata, a causa delle promesse elettorali, che gli hanno consentito di incassare la vittoria ed assumere la guida del governo.

Con un grandissimo colpo di scena, Tsipras ha annunciato nel corso della notte che promuoverà un referendum avente ad oggetto l'ultima proposta avanzata dai creditori, una sorta di ultimatum, cui Tsipras ha risposto inizialmente con accenti molto polemici. Ma la notte porta consiglio ed il Premier greco, evidentemente, deve aver pensato che fosse meglio una consultazione popolare, anche perché la Grecia è tutt'ora divisa.

Manifestazioni di piazza si susseguono con sempre maggior insistenza, dividendo coloro che chiedono di accettare le condizioni, seppur rigide, dell'UE e del FMI e chi, al contrario, ha votato Syriza e dato fiducia al giovanissimo Tsipras, per dire basta all'austerity, alla recessione, alla disoccupazione, alle tasse e forse anche all'euro, inteso come una trappola stringente che non lascia scampo.

"La gente deve poter decidere senza ricatti", ha detto il Premier in una conferenza stampa alla TV, aggiungendo che "il referendum si terrà il 5 luglio", domenica prossima. "Siamo obbligati a rispondere sentendo la volontà del popolo sovrano", ha aggiunto Tsipras, affermando: "Ci hanno chiesto di accettare pesi insopportabili che avrebbero aggravato la situazione del mercato del lavoro e aumentato le tasse".

La decisione a sorpresa di Tsipras avrà certamente un impatto sullo svolgimento del vertice dell'Eurogruppo, in agenda per oggi, che a questo punto dovrà decidere se attendere il 5 luglio o, alternativamente, mandare la Grecia in default tecnico il 30 giugno prossimo, allo scadere di un gruppo di prestiti concessi dal FMI per un valore di 1,6 miliardi di euro.

Quanto all'ultima proposta fatta dai creditori di Atene non c'è alcuna novità né allentamento delle condizioni: semplicemente si sollecita la Grecia ad onorare gli impegni in cambio di una somma di denaro subito (1,8 miliardi) e cinque mesi di proroga delle prossime scadenze. In cambio di ciò, l'esecutivo ellenico sarà costretto ad affamare i pensionati, aumentare l'IVA e altre imposte, attuare una serie di misure cicliche che, nel breve, non faranno che aggravare le profonda recessione in cui versa il Paese.

Nel frattempo, in Grecia è scattata una vera e propria corsa ai bancomat, mentre prosegue la fuga di capitali, nell'ultimo estremo tentativo del popolo greco di salvare parte dei propri risparmi. Un panico di tale portata che Tsipras è stato anche costretto a chiarire che "non chiuderanno le banche lunedì e non saranno introdotti controlli sui capitali".


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