(Teleborsa) -
Ci si attende una dura recessione per i Paesi dell'est europeo, soprattutto
le zone coinvolte dai conflitti, come la Russia e l'Ucraina. Lo rivela l'ultimo rapporto della Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), che stima per la
Russia un -4,5% di PIL e per l'Ucraina un -7,5%.
La recessione- secondo gli economisti -
durerà almeno un paio di anni, investendo anche il 2016, anno in cui il PIL dovrebbe ancora contrarsi dell'1,8%.
Non è solo l'effetto degli eventi bellici a pesare su PIL della Russia, anche se il
potere d'acquisto è crollato del 10% e le
importazioni si sono drasticamente ridotte, ma vi sono anche una serie di altri fattori come la
guerra valutaria e le sorti del rublo e, ultimo ma non meno importante,
il petrolio, di cui il Paese è uno dei maggiori produttori mondiali dopo l'OPEC.
Secondo la BERS, sarà proprio il petrolio a determinare le sorti dei 36 Paesi che aderiscono all'organizzazione sovranazionale, la quale indica per i
Paesi esportatori di materie prime un -3,3% medio quest'anno e per i
Paesi importatori un +2,3% medio. Meglio la situazione dell'
Europa centrale, che è attesa in crescita del 3% grazie anche al
sostegno della BCE.