(Teleborsa) -
Piccolo recupero dell'inflazione a febbraio. Nei principali Paesi europei c'è stato un modesto recupero dell'indice dei prezzi al consumo, perlopiù trainato dalle
dinamiche dei prezzi dei prodotti energetici, che ha in parte smorzato gli allarmi deflazione.
La Germania ha visto salire i prezzi dello 0,1% a febbraio, in linea con la
risalita dell'inflazione in Spagna (+0,2%). Più marcata la differenza in
Francia, dove l'inflazione ha visto un'impennata (+0,7%).
La dinamica dell'inflazione, dunque, resta fondamentalmente legata ai
movimenti della componente energia, dettata dal
trend dei prezzi del greggio, che si sono ridotti di circa la metà sui mercati internazionali delle commodities nel 2013, avviando poi un parziale
recupero nei primi mesi del 2015.
Sarà dunque il petrolio la
"variabile chiave" dell'inflazione, molto più che in passato, a fronte di una generale debolezza della domanda internazionale, che non consente di
eliminare una deflazione strisciante.
Ieri, il numero uno della BCE
Mario Draghi, nel commentare positivamente l'avvio di successo del
Piano QE,
ha rimarcato che gli effetti sull'inflazione si vedranno più tardi rispetto agli aggiustamenti repentini dei mercati (Euro, rendimenti bond, Spread).