(Teleborsa) - L'Italia, patria della cultura, si conferma agli ultimi posti della classifica europea in tema di istruzione,m un tempo eccellenza del Paese. Lo rivela l'ultimo rapporto Education e Training Monitor pubblicato dalla Commissione Europea, che
conferma quanto già rilevato dall'OCSE.
Fra i punti critici vi sono ancora l'elevato abbandono scolastico, la bassa percentuale di laureati, la spesa che ristagna e la difficoltà di offrire un posto di lavoro a chi studia.
La
spesa pubblica si è ridotta in Italia meno del 5% nel 2012, facendo meglio della Spagna e della Grecia che hanno riportato diminuzioni più consistenti, ma non della Francia, che ha anzi aumentato la spesa per l'istruzione. La percentuale di spesa rispetto al PIL rimane ferma al 4,2%.
La percentuale di
occupati fra i laureati è salita al 48,3%, ma resta pesantemente sotto la media europea che è superiore al 75%.
Resta alto anche l'
abbandono scolastico, che si attesta al 17% contro il 12% della media europea e ancora distante dalla percentuale auspicata del 10% al 2020. Secondo il rapporto, l'Italia sta facendo dei "piccoli progressi" nel porre rimedio a questa piaga dell'abbandono scolastico, ma i risultati sono ancora molto limitati. L'Italia si classifica anche agli ultimi posti per l'
istruzione terziaria (master e dottorati) che si attesta al 22,4% contro il 36,9% della media europea.