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OCSE, in calo competenze alfabetiche e matematiche: Italia tra le peggiori

Economia
OCSE, in calo competenze alfabetiche e matematiche: Italia tra le peggiori
(Teleborsa) - Dalla seconda valutazione sulle competenze alfabetiche e matematiche degli adulti condotta dall'OCSE è emerso che sono globalmente diminuite o stagnanti in gran parte dei Paesi che fanno parte dell'organizzazione internazionale. Un più pronunciato soprattutto tra gli adulti poco qualificati. Lo studio ha misurato le competenze di circa 160.000 persone di età compresa tra 16 e 65 anni in 31 paesi, 27 dei quali parteciparono alla prima edizione nel 2013.

È stato esaminato l'uso delle competenze alfabetiche, matematiche e di risoluzione dei problemi al lavoro con l'obiettivo di mostrare come lo sviluppo e l'uso delle competenze migliori le prospettive occupazionali e la qualità di vita, ma stimoli anche la crescita economica. Per il segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann, il rapporto 2024 mostra ''quanto sia urgente rivalutare in profondità il modo in cui i Paesi sostengono lo sviluppo delle competenze elementari. In un'epoca in cui tanti posti di lavoro vengono trasformati dalle tecnologie, queste competenze sono più importanti che mai per prepararsi al lavoro di domani".

I paesi con i migliori risultati nei tre settori studiati (alfabetico, matematico e risoluzione dei problemi al lavoro) sono Finlandia, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi e Svezia. Undici Paesi (Cile, Croazia, Corea, Francia, Ungheria, Israele, Italia, Lituania, Polonia e Portogallo) ottengono risultati inferiori alla media Ocse in tutte le aree di competenza considerate.

Proprio per quel che riguarda l'Italia, lo studio ha evidenziato che oltre un terzo degli adulti è in una condizione di analfabetismo funzionale, quasi la metà ha grosse difficoltà nel "problem solving" e aumentano le persone con problemi di lettura e di calcolo. Pesano gli ampi divari interni determinati dal territorio – i residenti nel Nord e nel Centro d'Italia riescono spesso a raggiungere punteggi di competenza pari a quelli della media Ocse, al contrario di quanto accade nel Mezzogiorno –, oltre a età, dal livello di istruzione e dal genere.

Le persone di 55-65 anni mostrano i valori di competenza più bassi opponendosi ai giovani di 16-24 anni. Gli adulti con titoli di studio pari o inferiori alla licenza media raggiungono punteggi di competenza nettamente inferiori alle persone che hanno investito in istruzione completando percorsi terziari. Nelle capacità di comprensione e utilizzo di informazioni matematiche e numeriche le donne sono ancora lontane dagli uomini. L'indagine offre la possibilità di individuare in modo chiaro dove il nostro Paese deve intervenire per migliorare i livelli di competenza della popolazione adulta.
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