(Teleborsa) - Galleggia a quota 500 mila il bilancio dei "precari" della scuola. La conferma arriva dal Ministro dell'Istruzione
Stefania Giannini, in un'audizione dinanzi alla VII Commissione del Senato, cui ha illustrato le linee programmatiche del suo dicastero.
Secondo il Ministro sarebbero 170mila i cosiddetti
"precari storici" inseriti nelle graduatorie generali, ma il conto è ben più salato se si aggiungono gli
insegnanti inseriti nelle graduatorie d'istituto (spesso usati nelle supplenze brevi), con i quali si arriva a 460mila. Impegnandosi ad immettere in ruolo i 170 mila precari in graduatoria entro un periodo di dieci anni, il Ministro ha affermato che "i precari vanno assorbiti in un'ottica di lungo periodo che si abbini a concorsi a cattedra".
Intanto, si allunga l'attesa dei
140 mila precari della scuola italiana, con almeno tre anni di supplenza, il cui futuro dipende dalla sentenza della
Corte di Giustizia europea, che per ora ha preso tempo, senza pronunciarsi. Il giudice europeo avrebbe dovuto decidere sulla questione della loro stabilizzazione, dopo che la Consulta ed il Tribunale di Napoli hanno già espresso dubbi circa la legittimità dell'intervento retroattivo del legislatore italiano.
"Quella della Corte di Giustizia europea è una decisione storica, perché se applicata a tutto il pubblico impiego porterà all'assunzione di ben 300 mila precari", ha sottolineato
Marcello Pacifico, Presidente del sindacato della scuola
ANIEF, aggiungendo "abbiamo dimostrato, inoltre, come nel corso di un decennio il numero dei precari è aumentato e con esso il costo di spesa pubblica, a dispetto della spending review".
L'Italia continua a fare abuso del precariato, non supportata da ragioni di carattere economico. Parlano chiaro i numeri di uno studio di ANIEF su dati tratti dal Ministero dell'Istruzione, della Ragioneria dello stato e dell'INPS:
dal 2001 sono stati assunti 258 mila insegnanti, ma avrebbero dovuto essere molti di più, considerando quelli andati in pensione (295 mila) ed i posti liberi (311 mila). Le immissioni in ruolo non sono dunque bastate a coprire nemmeno il turn over e le mancanze di titolarità. Inoltre, sempre dal 2001 sono state conferite circa 1 milione e 250 mila supplenze fino al termine dell'anno scolastico, molte delle quali equiparabili a posti a tutti gli effetti vacanti.
"Questi dati dimostrano che lo Stato ha assunto molto meno di quanto avrebbe dovuto, facendo negli anni innalzare il precariato di oltre il 20% e le spese per sostenerlo del 68%. Una politica fallimentare da tutti i punti di vista" ha affermato Marcello Pacifico, sollecitando il Ministro Giannini a non aspettare e stabilizzare immediatamente i 125 mila precari della scuola in servizio su posti vacanti e disponibili.