(Teleborsa) - I leader del G7, dopo una riunione a l'Aja, hanno sospeso la partecipazione della Russia al comitato e spostato la sede della prossima riunione di giugno, in Belgio, cancellando Sochi, in Russia, come sede del previsto incontro. Tutto questo finché Putin non cambierà le pretese sull'Ucraina e le condizioni non torneranno verso la possibilità di avere discussioni significative bilaterali.
Ferma in questo senso, l'intenzione dei leader del G7 nel voler condannare l'illegalità dell'annessione della Crimea, seppur dopo un referendum e per la quale si dicono decisi a intensificare le sanzioni in caso di destabilizzazione dell'area ucraina.
Il più deciso tra tutti, in tal senso, è il presidente Barack Obama, che vuole a tutti i costi frenare le mire espansionistiche della Russia sulla Crimea. Gli Stati Uniti sono "allineati" con l'Europa nel sostenere il governo di Kiev e il popolo ucraino, considerando un'opposizione congiunta alle azioni compiute dalla Russia.
Lo stesso G7 si dice convinto che per la Russia, le sanzioni avranno un costo elevatissimo per la propria economia.
In tutta risposta il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, ha detto che la Russia non è "attaccata" all'attuale format del G8, quanto al G20, dove si potrebbe discutere del problema in maniera più equilibrata. Resta il fatto che anche a livello militare i movimenti delle truppe russe continuano ad intensificarsi lungo il confine ucraino; così come l'Unione Europea e gli USA stanno valutando l'iniziativa di un dispiegamento di forze aeree congiunte, Italia compresa, nelle Repubbliche Baltiche.