(Teleborsa) - La guerra civile imperversa ormai alle porte dell'Europa, che guarda con molta preoccupazione l'evolversi degli eventi in Ucraina, dove sono stati evacuati i palazzi del Governo e del Parlamento.
E' durata ben poco la tregua, annunciata ieri sera dal Presidente Viktor Ianukovich, dopo il
monito arrivato dal responsabile europeo per gli Affari esteri Catherine Ashton, che ha minacciato sanzioni personali contro il presidente ucraino. In una sola notte tutti i buoni propositi di arrivare ad una soluzione della crisi e mettere fine al "bagno di sangue" sono svaniti nel nulla, lasciando il posto a nuovi scontri alle prime luci dell'alba.
Il bilancio a metà giornata è pesantissimo: almeno 35 morti che vanno ad aggiungersi agli altri 28 di ieri. Piazza Maiden continua a bruciare, ma per precauzione sono stati evacuati tutti i palazzi delle istituzioni, del Governo e del Parlamento, considerate obiettivi sensibili.
Si aspetta ora il vertice a Bruxelles di questo pomeriggio, per capire come si muoverà l'UE, vicina di casa, anche se il Ministro degli esteri francese Laurent Fabius ha già spiegato che l'idea è quella di porre sanzioni personali nei confronti di chi ha alimentato la violenza, come la revoca di visti ed il congelamento di beni.
Washington da parte sua ha preso una posizione dura nei confronti dei funzionari ucraini, ritenuti responsabili del degenerare della situazione, stilando una vera e propria "black list".
Di diverso avviso la Russia, che
si è schierata contro l'Occidente denunciando un tentativo di "colpo di Stato" da parte dell'opposizione. Il Presidente Dmitry Medvedev ha chiarito che Mosca non è disposta a collaborare con un governo "zerbino" e che parlerà sono con "autorità legittime".