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ISEE, un incentivo al "lavoro povero"?

Una gabbia di benefici e di prestazioni sociali da cui non conviene uscire

La progressività delle imposte è il principio costituzionale che prevede di perequare il carico fiscale, in modo da farlo pagare in misura maggiore a coloro che dispongono di redditi più elevati.

A questa progressività della tassazione si è aggiunto un sistema di agevolazioni all'atto della erogazione di servizi pubblici, ovvero di condizioni di favore a seconda del livello di reddito. Quando si esce da un sistema di spesa pubblica a fruizione universale e gratuita, come ad esempio quello della scuola dell'obbligo o delle cure ospedaliere, ci si basa nuovamente sul reddito. Sono stabiliti ai fini della esenzione dal pagamento dei ticket sanitari, che rappresentano un contributo in denaro per ottenere i medicinali che vengono prescritti, per effettuare analisi diagnostiche o per usufruire di altre prestazioni. Lo stesso vale per le tasse universitarie: sono previste fasce di reddito in relazione a cui aumentano.

In pratica, alla progressività del prelievo fiscale si è aggiunta una progressiva riduzione della gratuità nella fruizione dei servizi pubblici.

Un principio teoricamente corretto crea però delle distorsioni nella pratica: quando si fissa un determinato livello di reddito o di patrimonio, personale o familiare come l'ISEE, come condizione per poter accedere gratuitamente o a condizioni agevolate ad una serie sempre più numerosa di servizi, come ad esempio gli asili nido, ovvero per essere esonerati dal pagamento dei ticket sanitari, ovvero delle tasse scolastiche, si creano giuste condizioni di favore per coloro che hanno redditi bassi che determinano però l'incentivo formidabile a non perderle.

Basta un piccolo aumento del reddito per perdere l'intero complesso dei benefici. E' successo anche con gli "80 euro in busta paga": la soglia per poter beneficiare di questa erogazione era tale per cui anche un modesto scatto stipendiale, che faceva superare la soglia ammissibile, comportava la perdita dell'intero contributo. Molti si sono visti richiedere indietro la somma così percepita, trattenuta con il conguaglio fiscale di fine anno.
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