Dopo una brevissima interruzione,
le immissioni di liquidità da parte della Fed e della BCE sono riprese per via della crisi pandemica: la forte contrazione delle economie che è stata determinata dalle cautele sanitarie che sono state adottate, con chiusure precauzionali di ogni genere, hanno messo ancora più in difficoltà gli investitori. Mentre il mercato del debito continuava ad avere rendimenti negativi, le debolissime prospettive delle azioni quotate in Borsa non potevano assorbire la nuova liquidità immessa dalle Banche centrali.
Anche il
fuoco di paglia basato sulla Green Economy e sulla
transizione digitale si è spento subito: nonostante l'enfasi politica e gli impegni dei governi, è sembrata una bugia dalle gambe corte.
La liquidità enorme che le Banche centrali hanno riversato sui mercati ha trovato un unico sbocco: la scommessa sull'aumento della domanda di materie prime e di energia che si sarebbe determinata con la fine della crisi sanitaria.
Così è avvenuto:
a partire dalla metà del 2021, tutti i prezzi sono cresciuti senza sosta, incontrollati, da quelli delle commodity a quelli dell'energia.
Da un mese a questa parte, la guerra in Ucraina ha aggiunto nuove tensioni e preoccupazioni inimmaginabili.
Non è la solita inflazione da domanda, né da costi, né deriva solo dalla creazione incontrollata di moneta.
Rendite finanziarie azzerate da anni e dividendi a rischio: ora si specula sul conto economico di imprese e famiglie Inflazione, chi ha scatenato il Mostro?(Foto: nexusplexus | 123RF)
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