Le banche americane si sbarazzavano del duplice rischio finanziario che avevano determinato, quello dei mancati pagamenti delle rate e quello del crollo dei valori immobiliari che nel frattempo erano andati in bolla rendendo vana la garanzia sottostante, cartolarizzando i mutui: dopo aver creato speciali veicoli finanziari che avevano come sottostante questi mutui, ne vendevano le singole quote agli investitori internazionali.
Il meccanismo era definito "originate to distribute": le banche infatti originavano il mutuo solo per rivenderlo impacchettato ad investitori stranieri, ignari del rischio che correvano.
La crisi economica globale che fu determinata
nel settembre del 2008 dal fallimento della Lehman Brothers, la banca americana che non era riuscita a sbarazzarsi per tempo delle società veicolo che avevano come sottostanti i mutui subprime, fu affrontata da Banche centrali e governi con misure di sostegno monetario e fiscale a carattere straordinario.
La
Federal Reserve americana, per prima, ridusse drasticamente il tasso di interesse portandolo a zero ed immise fiumi di liquidità nell'economia acquistando sul mercato titoli del debito pubblico statunitense e
quote delle Abs's (Asset backed security) detenute dalle società pubbliche di cartolarizzazione immobiliare.
Il
brusco calo del PIL che colpì di riflesso anche le economie europee creò forti preoccupazioni negli investitori. Dopo un primo momento in cui cercarono di proteggersi dal crollo dei valori di Borsa e dalle pessime prospettive comprando titoli pubblici, la valutazione dei mercati
virò presto all'opposto: il rapporto debito pubblico/PIL saliva senza soste, il rating dei Paesi più indebitati peggiorava, il premio al rischio per continuare a detenerne e ad acquistarne i titoli si impennava.
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