Siamo passati dall'investimento sui mercati finanziari alla speculazione sui prezzi: questo è il filo rosso che lega gli avvenimenti economici e finanziari di questi ultimi anni, a partire dalla grande Crisi Americana del settembre 2008.
L'
inflazione incontrollabile cui stiamo assistendo non ha precedenti: mercantilismo e deflazione salariale, liquidità incontrollata e tassi negativi, crisi sanitarie e conflitti geopolitici.
Tutto comincia negli USA, con i
mutui subprime. I prestiti che venivano erogati senza limiti senza controlli di sorta dalle banche americane a coloro che non avevano un reddito sufficiente per ripagarne il costo, e senza assicurarsi nessun'altra garanzia se non l'ipoteca sulla stessa casa che veniva acquistata, avevano innescato una dinamica irrefrenabile dei prezzi del mercato immobiliare. Più crediti venivano erogati, più salivano i prezzi degli immobili, per via di questa domanda drogata.
Questo meccanismo perverso valeva anche per i
prestiti revolving: la rateazione del pagamento per gli acquisti effettuati con le carte di credito: di tutto, dalle automobili all'arredamento domestico.
Il sistema del
credito illimitato serviva a nascondere il disagio derivante dai redditi insufficienti: era diventato uno strumento di integrazione salariale, a fronte di una occupazione sempre più saltuaria, a tempo parziale e scarsamente retribuita.
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