Se ora si deve pagare in rubli, per sdebitarsi di una obbligazione contratta in euro o in dollari, occorre comprarne comunque la quantità necessaria sulla base del cambio.
Non ha alcuna importanza se per "fare" un dollaro oppure un euro servano 80 rubli oppure 100: la svalutazione o meno del rublo non incide. A seconda dei casi, dovrò pagare 80 rubli oppure 100 per sdebitarmi di un euro o di un dollaro.
Veniamo ad una seconda questione: mentre la Russia vende all'estero il gas, un bene reale che è limitato nella sua disponibilità, finora è stata pagata in dollari oppure in euro, monete che abbiamo visto essere state replicate a dismisura e senza sosta, solo scrivendo le cifre sui sistemi elettronici di contabilità. Le Banche centrali che immettono denaro virtuale, senza alcun limite quantitativo, forniscono senza alcuno sforzo al mercato, e dunque agli acquirenti, i mezzi necessari per pagare un prodotto fisico limitato.
Si aggiunga Il fatto che gli interessi reali sui prestiti in dollari e quelli anche nominali sui prestiti in euro sono negativi:
il denaro in dollari ed in euro è praticamente senza costo. Anzi,
ad indebitarsi ci si guadagna, e con la somma presa a prestito si compra il gas russo: è un paradosso.
Ed è
da questo paradosso che bisogna partire.
Le sanzioni hanno congelato la disponibilità in valuta estera detenute dalla Banca centrale russa presso le corrispondenti dei Paesi che le hanno irrogate. Praticamente, i rubli in circolazione sono iscritti al passivo dello stato patrimoniale a fronte solo di quella parte dell'attivo che consiste nell'oro delle riserve e nelle valute estere detenute direttamente. Questo è stato l'attacco portato al rublo, cui si è reagito con le misure sopra descritte e ora con la decisione di farsi pagare il gas in rubli.
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