Il processo di riequilibrio dell'Occidente viene ora ipotizzato attraverso l'isolamento geopolitico di
Russia e Cina, con un processo di
decoupling economico e finanziario nei confronti del
Resto del Mondo.
Si sta creando una sorta di Western Comecon: una forma di economia autarchica, come ai tempi dell'Unione Sovietica e dei suoi pochi Paesi satelliti. L'Occidente sta creando una rete di relazioni interne volte ad eliminare le sue
due dipendenze fondamentali, quella
tecnologica in campo ICT dalla Cina e quella
energetica dalla Russia.
Siamo tornati indietro al
TTIP (Trans Atlantic Trade and Investment), alla strategia che fu impostata dalla Amministrazione Obama per legare l'Europa agli Usa isolando la Russia, ed al
TPP (Trans Pacific Partnership) volto ad isolare la Cina dal resto dei Paesi del Pacifico.
Il
processo di isolamento della Cina era continuato con l'Amministrazione Trump, neppure tanto in sordina, vietando l'importazione delle sue produzioni nel settore delle telecomunicazioni, mettendo all'indice i sistemi di rete e la tecnologia 5G di ZTE e di
Huawei, in quanto non assicuravano ai gestori occidentali la assoluta integrità delle comunicazioni, per via di possibili intercettazioni. Subito dopo fu
messa sotto controllo la esportazione americana di microchip alla Cina: rappresentano il cuore di ogni dispositivo elettronico, la leva indispensabile per qualsiasi applicazione di Intelligenza Artificiale, su cui Pechino ha fatto giganteschi passi in avanti.
E' dunque sul
controllo della produzione dei microchip, che vede a
Taiwan la concentrazione di più alto livello qualitativo e di dimensioni maggiori, che si gioca gran parte della partita nei confronti della
Cina: la competizione in campo tecnologico si trasforma in conflitto geopolitico.
D'altra parte, la colpa è dell'Occidente, che ha abbandonato sin dagli anni Sessanta il comparto delle
manifattura dell'elettronica di consumo: prima le radio, i televisori ed i videoregistratori; poi i lettori CD ed i personal computer; infine i tablet e gli smartphone.
All'inizio, i più forti erano i produttori giapponesi e sud coreani, poi sono arrivati i cinesi, con una capacità travolgente e prezzi imbattibili.
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