Va di moda parlare di prezzi, visto che in questo periodo aumenta un po' di tutto, dal gas ai carburanti ed all'energia elettrica.
Non c'è dubbio che ci sia una forte tensione anche geopolitica sui
prodotti energetici, ma il fatto è che
stanno aumentando anche i prodotti agricoli come il
grano duro. Anche qui, ci sono tante ragioni che influiscono sulla sua disponibilità: ma l'aumento dei prezzi non deriva dalla scarsezza della produzione mondiale.Si cita spesso il caso del
Canada, uno dei più grandi produttori mondiali di grano, per via del fatto che lì il raccolto è stato particolarmente
deludente a causa delle temperature elevatissime, oltre 50°, registratesi in estate, con un calo stimato in 1 Mt (milione di tonnellate) rispetto al 2020. Lo stesso vale per l'Argentina, che avrebbe prodotto 0,5 Mt in meno.
C'è da rilevare, però, che
il raccolto è andato assai bene in Europa, con +18,4 Mt rispetto al 2020 grazie all'aumento della produzione in
Francia (+7,9 Mt),
Romania (+3,7 Mt) e
Bulgaria (-1,9 Mt), mentre è calato in Spagna (-0,4 MT). Buoni risultati sono stati registrati anche in Australia (+1,5 Mt), India (+1,5 Mt) e Cina (+0,9 Mt).
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