E' tutto davvero assai buffo: le tariffe di riferimento dell'energia elettrica, che vengono decise dall'
ARERA, tengono conto delle somme pagate dai produttori, sia per l'acquisto delle fonti di produzione che per le quote di CO2, somme che vengono versate quasi integralmente allo Stato.
Per evitare una rivolta dei consumatori, a metà anno il governo italiano ha già stornato una somma assai consistente dai fondi che ha incassato con la vendita delle quote di CO2, pari ad oltre 6 miliardi di euro a decorrere dal 2014.Insomma,
le tasse ambientali sul CO2 sono diventate un altro modo per spillare soldi ai cittadini ed aumentare i costi di produzione. Visto che le quote diminuiranno anno dopo anno, l'energia elettrica prodotta con fonti fossili costerà sempre di più.
Come accadde per le Quote latte, che misero per anni alle corde gli allevatori italiani che non ne avevano a sufficienza e venivano quindi multati per la sovrapproduzione, anche stavolta c'è dietro una
competizione europea: e la Francia che ha tante centrali nucleari per produrre energia elettrica, promuovendo l'Accordo di Parigi sul clima, se la ride.
CO2: i produttori di energia comprano le Quote, lo Stato incassa, i consumatori paganoBollette elettriche, la solita Burla delle Quote Europee
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