Cominciarono ad affacciarsi le prime rivendicazioni su base sessuale: le
femministe cominciarono a rivendicare la libertà di talamo. Il diritto all'aborto era l'estremo rimedio cui fare ricorso, ma ovviamente ancor prima c'era l'uso degli anticoncezionali.
I giovani si contrapponevano agli anziani detentori del potere, così come le donne rivendicavano per sé uno status di libertà analogo a quello degli uomini che per natura hanno il privilegio di non soggiacere al ritmo mestruale, alle gravidanze indesiderate, all'onere dell'allattamento.
Dai partiti di classe, che fondavano le identità sociali sulla base sulla base del conflitto capitalistico e sulle soluzioni idonee ad affrontarlo, in termini di socialismo, di comunismo, di liberalismo o di socialdemocrazia, si passò ai partiti che rivendicavano i diritti civili e poi a quelli d'opinione.
I diritti si misurarono sempre di più in base ad identità nuove: i diritti dei carcerati, quelli dei minori, quelli dei gay, quelli di coloro che non intendono sposarsi ma convivere, a prescindere da qualsiasi identità sessuale, quelli di adottare figli, alla maternità ed alla paternità surrogate.
Più si va avanti con la crisi sanitaria, più si accumulano le perdite per alcuni mentre altri ne vanno esenti: mentre alcune imprese addirittura gongolano per i prossimi investimenti pubblici nella transizione ecologica e digitale, altre stanno fallendo o lo sono già.
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