Non parliamo delle
spese, delle
provvidenze, dei
bonus: una vagonata che si arricchisce ogni settimana di più mentre l'economia va a picco.
Sono entrati in un gorgo infernale: la
emergenza sanitaria legittima provvedimenti straordinari, come la sospensione di gran parte delle attività economiche e sociali; l'
economia soffre, ci sono centinaia di migliaia di
persone che non riescono più a lavorare, e dunque il governo è costretto rimediare con
provvedimenti a cascata,
finanziati a debito. Nel frattempo le entrate fiscali non possono che flettere, peggiorando il deficit.
Nel momento in cui, quasi per miracolo, l'epidemia dovesse cessare, si dovrebbero fare i conti, a cominciare con i debiti accumulati. Ma non si può: ci sono ancora tanti soldi da gestire, da quelli del
MES sanitario a quelli del Recovery Fund, una manna che ancora non arriva mai ma che il governo non vuole lasciarsi sfuggire. Quando arriveranno i
fondi da Bruxelles servono bei canestri per raccoglierli e per distribuirli agli amici, ed agli amici degli amici. Ed allora, per l'opposizione non ci sarà più nessun spazio: si deciderà tutto da Bruxelles.
E' questa la corsa folle cui assistiamo, con l'acceleratore a tavoletta verso il baratro economico, in attesa che alla catastrofe si ponga rimedio con una Unione europea più forte.
Dipendiamo sempre di più dalla
BCE e dalla
UE: senza, saremmo già al
collasso. Sono loro i nostri
Salvatori economici, i nuovi
Padroni, mentre chi governa ci salva la vita.
Milioni di persone dipendono già dagli
aiuti pubblici ed il loro futuro dipenderà dalle decisioni europee. Più grave è la crisi, più volentieri sarà accettato il cambiamento, la
cessione definitiva della sovranità all'Unione europea.
Un gioco pericoloso, molto pericoloso. Perché non prevede l'ipotesi che l'Unione imploda, vittima di insanabili contraddizioni.
Pensate davvero che Francesi, Tedeschi, Austriaci ed Olandesi metteranno mano al portafoglio per aiutare gli Italiani?
L'emergenza sanitaria mantiene in vita il governo, in attesa dei Salvatori europei
Elisir di Lunga Crisi
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