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Salario minimo, Tridico: è il momento di decidere

Economia
Salario minimo, Tridico: è il momento di decidere
(Teleborsa) - "Credo sia arrivato il momento di prendere decisioni concrete e il prima possibile, data la situazione di difficoltà spinta dalla pandemia e ora ulteriormente dall'inflazione, che richiede anche un importante sforzo di sterilizzazione degli aumenti dell'energia. Non si possono attendere ancora a lungo il salario minimo e la legge sulla rappresentanza sindacale, che non sono soluzioni alternative, ma complementari".



Così intervistato da l'Avvenire, il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico sottolineando che "la contrattazione collettiva nel nostro Paese ha portato aumenti salariali ma in molti settori ha smesso di svolgere questo ruolo 30 anni fa, a causa della frammentazione del mercato del lavoro, della scarsa rappresentatività sindacale nei settori nuovi e della aziendalizzazione dei contratti, che hanno generato contratti pirata e ribassi salariali".

"Oggi - prosegue - abbiamo circa 985 Ccnl registrati, di cui oltre tre quarti di dubbia rappresentatività ma, in assenza di una legge, perfettamente legittimi. Da una parte quindi una legge sulla rappresentanza evita la proliferazione, attraverso l'individuazione di contratti leader. Dall'altra un minimo legale che facendo riferimento alle indicazioni Ue potrebbe essere intorno ai 9 euro lordi l'ora, fissa una soglia sotto la quale non si può scendere. Serve un approccio combinato di queste due misure".

"In Italia 4,5 milioni i lavoratori guadagnano meno di 9 euro lordi l'ora. Una cifra impressionante, che vuol dire salari mensili netti intorno o sotto i mille euro. Si concentrano in settori quali la logistica, la ristorazione, il turismo, i beni culturali e l'assistenza alle persone. Sotto 9 euro stanno il 38% dei giovani, il 16% degli over 35 anni, il 21% degli uomini e il 26% delle donne", sottolinea ancora il presidente Inps per il quale "la soglia minima di salario sosterrebbe anche la contrattazione collettiva. E poi i salari bassi interessano soprattutto settori, come turismo, logistica e cura delle persona, poco esposti alla concorrenza internazionale. Non ci sarebbe una difficoltà competitiva per le aziende. Mentre nel manifatturiero, che è più esposto, abbiamo prevalentemente buoni salari".
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