(Teleborsa) - Tre importanti appuntamenti dedicati al
rapporto tra i giovani e l'Europa si sono tenuti al Parlamento Ue di Bruxelles, organizzati da
Pasquale Tridico, presidente della Commissione Fisco del Parlamento europeo. Nel corso della giornata, Tridico ha dialogato con Fabiola Salerno, docente del liceo classico "Gioacchino da Fiore" di Rende (Cs), presentando il libro "Sguardi sull'Unione Europea". L'opera, con prefazione del diplomatico Fernando Gentilini, offre una visione chiara e sintetica dell'evoluzione dell'Ue.
Successivamente,
Tridico ha accolto gli studenti del liceo "Einaudi-Alvaro" di Palmi, vincitori del progetto "Rise" (Resilient Innovation Ecosystems for EU Value Chains) grazie alla
startup "GineStart". Inoltre, è stato presentato il progetto del periodico "Europa", che sarà realizzato dagli studenti del liceo "De Sarlo-De Lorenzo" di Lagonegro. Davanti ai numerosi giovani presenti, Tridico ha sottolineato il valore della conoscenza, dell'innovazione e della partecipazione attiva nel costruire il futuro dell'Europa. "Sostenere i giovani e la loro voglia di mettersi in gioco è un dovere per chi crede in un'Europa basata sul merito e sulle opportunità", ha dichiarato.
Parallelamente al
Tax Symposium di Bruxelles, Tridico ha lanciato un appello per una
riforma fiscale che incoraggi scelte sostenibili e scoraggi quelle dannose. Tra le proposte discusse, la patrimoniale
al 2% per i super-ricchi, avanzata dall'economista
Gabriel Zucman, che potrebbe generare un gettito di 67 miliardi di euro, o fino a 121 miliardi se aumentata al 3%. Tuttavia, la proposta si scontra con la mobilità dei grandi patrimoni, attratti da regimi fiscali più vantaggiosi.
Il commissario Ue, Wopke Hoekstra, ha sottolineato l'importanza della fiscalità nella transizione ecologica e della necessità di chiudere accordi sulla tassazione ambientale. Inoltre, si è discusso dei dazi statunitensi, con
Hoekstra che ha avvertito: "Se ci colpiranno, noi colpiremo più duramente". Infine, si è parlato della
Global Minimum Tax, recepita da meno di un terzo dei 150 paesi firmatari, evidenziando le difficoltà tecniche legate alle diverse fiscalità nazionali. Il dibattito ha ribadito la necessità di un sistema fiscale europeo più equo ed efficace, capace di sostenere la crescita economica senza penalizzare le imprese e i lavoratori.