(Teleborsa) - "Abbiamo alzato i tassi di 350 punti base in un tempo molto breve, semplicemente perché dovevamo coprire molto terreno per ridurre l'inflazione. Sta iniziando a funzionare, abbiamo appena ricevuto nuovi numeri" e sia nell'area euro che in l'Italia "l'inflazione totale è calata". Questo lo scenario tracciato dalla
presidente della Bce, Christine Lagarde durante un dibattito all'
Osservatorio permanente giovani editori, a Firenze. "Ovviamente – ha proseguito
Lagarde – dobbiamo fare un'analisi molto sofisticata di questi numeri e cerchiamo di suddividere quanto sia durevoli e quanto soggetto a variazioni e volatilità. Per capire davvero quali siano le forze alla base degli aumenti dei prezzi e cercare di misurare quanto terreno dobbiamo coprire".
L'inflazione di fondo, depurata da energia e alimentari, per la
presidente della Bce, "è ancora significativamente troppo alta. Quindi – ha aggiunto – abbiamo ancora del terreno da fare ma sappiamo anche che ci sta molta incertezza. Le tensioni finanziarie che abbiamo osservato creano una sorta di nube e dobbiamo usare tutte le nostre capacità di analisi per capire che impatto tutto questo possa avere, naturalmente per calibrare i tassi in modo da far abbassare i prezzi. Ci baseremo sugli sviluppi dei dati ma l'obiettivo è chiaro vogliamo un calo durevole dell'inflazione verso l'obiettivo del 2%: questo è quello che dobbiamo fare e lo faremo qualunque cosa sia necessario".
Per Lagarde non vi è
nessun compromesso tra la stabilità dei prezzi e quella finanziaria. "Ho detto molto chiaramente che non vedo compromessi tra stabilità dei prezzi, che è il nostro obiettivo primario, e la stabilità finanziaria che – ha detto la
presidente della Bce – è una condizione fondamentale per la stabilità dei prezzi. Sono separate e al tempo stesso si supportano a vicenda. Alla Bce abbiamo un armamentario, abbiamo degli strumenti per intervenire sulla stabilità dei prezzi, al momento prevalentemente i tassi, ma non solo perché vogliamo assicurare che la nostra politica monetaria venga trasmessa a tutto il sistema in maniera morbida, e useremo questi strumenti se questo non si verificasse. E nell'altro caso abbiamo abbondanti liquidità e accesso a liquidità molto ampie, anche molto più ampie rispetto alla Fed in termini di collaterale".
La presidente della Bce ha illustrato il
passaggio dell'Ue da una lunga fase di illusioni alla resilienza. "Siamo passati – ha spiegato
Lagarde – da un lungo periodo di tassi bassi, inflazione bassa, forse troppo bassa, forniture garantite, quello era il 'prima', siamo passati da questo periodo di illusioni a un periodo che direi di resilienza. Avevamo l'illusione della pace ed è esplosa la guerra. Avevamo l'illusione della buona salute e del controllo sul nostro destino, e poi la peggiore pandemia di tutti i tempi ci ha colpiti. Avevamo l'illusione dell'energia a basso costo e improvvisamente i prezzi dell'energia sono schizzati al rialzo. Quindi siamo passati da questo periodo di crisi permanente, con uno shock dopo l'altro senza precedenti alla resilienza. Non penso che dobbiamo essere negativi perché quando guardo a quello che siamo riusciti a fare è piuttosto fenomenale. Guardate all'energia: a febbraio 2022 tutti dicevano che ci sarebbe stato razionamento, una situazione terribile, che la chimica sarebbe rimasta bloccate, le fabbriche ferme. Invece in pochi mesi siamo riusciti a gestire, a trovare fonti alternative con gli americani, i norvegesi, il Medio Oriente. E quando ci siamo detti che era il nostro interesse collettivo risparmiare il 15% di energia abbiamo risparmiato il 20%. Quindi dovunque guardi siamo passati da una bella illusione in cui ci trovavamo a questa fase di resilienza, dove abbiamo dimostrato collettivamente forza – ha rimarcato Lagarde – capacità di innovare e volontà di preservare l'Europa".
Nessun allarmismo da parte di Lagarde sul fronte della crisi bancaria. "Non metterei nella stessa categoria Credit Suisse e Deutsche Bank e non li assocerei in nessun modo – ha affermato la presidente della Bce –. Nell'Unione europea è molto improbabile che si verifichi un caso simile a quello della Silicon Valley Bank, perché le banche sono sottoposte a una vigilanza più ampia e stringente. E sono molte di più le banche vigilate. Negli Stati Uniti ci stanno 14 banche controllate e verificate e che dovevano attuare i requisiti patrimoniali e di liquidità: 14 – ha ripetuto Lagarde –. In Europa sono molte di più, se dovessi dirvi sono 200 le banche e verifichiamo che abbiano i requisiti patrimoniali e di liquidità. C'è una è una grossa differenza. Le regole di Basilea III su questi requisiti prudenziali sono state inventate dopo la grande crisi per assicurare che non si sarebbe verificata di nuovo. E qui in Europa le applichiamo con molto rigore. Negli Stati Uniti hanno deciso nel 2018 che il requisito di liquidità non sarebbe stato obbligatorio. Il sistema qui è robusto e le banche hanno forti requisiti di capitale, hanno forti livelli di copertura di liquidità. Sono molto vigilate e qualcosa come quello che è accaduto a Svb è molto improbabile, per le ragioni che vi ho appena detto. E perché non abbiamo lo stessa concentrazione che Svb aveva in un settore mosto esclusivo di Venture Capital e di tanti depositi non garantiti e che hanno deciso in tempi molto brevi di portare via. Quindi – ha concluso
Lagarde – direi che il nostro sistema è robusto e molto diverso da quello che avevamo nel 2008, quando c'è stata la grande crisi, e lo monitoriamo molto da vicino".