(Teleborsa) - "Nel complesso, gli indicatori macroeconomici e le proiezioni suggeriscono che c'è ancora del lavoro da fare. Ma date le numerose "incognite note" che offuscano le prospettive, determinare con precisione quanto e quando rimane straordinariamente complesso. La
BCE deve rimanere pragmatica e basata sui dati". Lo ha scritto
Fabio Panetta, Governatore della Banca d'Italia e quindi membro del board BCE, in un editoriale sul Financial Times.
Secondo Panetta, in questo momento la BCE si trova "
di fronte a un delicato gioco di equilibri". "Da un lato, la debolezza economica sta esercitando una pressione al ribasso sull'inflazione - ha spiegato - Le cifre deludenti del PIL e la scarsa fiducia dei consumatori sono diventate tratti distintivi dell'Eurozona. Una stagnazione prolungata potrebbe spingere l'inflazione al di sotto dell'obiettivo del 2% della BCE. Le tensioni globali potrebbero scoraggiare ulteriormente consumi e investimenti. Dall'altro lato, stanno emergendo nuove potenti fonti di incertezza. Un aumento temporaneo dei prezzi dell'energia all'inizio di quest'anno ha portato con sé inquietanti echi del 2022. Lo spettro dei dazi, reali o ipotetici, domina i titoli dei giornali. Nel frattempo, la sospensione da parte della Germania del suo "freno al debito" e un piano di difesa europeo comune potrebbero introdurre un grande stimolo fiscale. Gli shock sono abbondanti e ben lungi dal dissiparsi: difficilmente la situazione in cui R-star può essere un riferimento guida".
L'editoriale ha anche analizzato il dibattito attorno a R-star, ovvero il cosiddetto tasso di interesse "neutrale" o "naturale" che non stimola né frena l'attività economica. Il Governatore della Banca d'Italia ha detto che "le
banche centrali devono usare R-star in modo pragmatico. Quando i tassi di riferimento devono essere tutt'altro che neutrali, anche le stime approssimative sono utili. Nel 2022-23, la BCE sapeva che i tassi erano ben al di sopra della neutralità, deliberatamente, per combattere l'inflazione. Con loro al 4 percento, anche un margine di errore di 1 punto percentuale attorno a R-star non ha cambiato la sua valutazione: la posizione era chiaramente restrittiva. Ma quando l'inflazione scende e i tassi si avvicinano alla neutralità, l'incertezza diventa un problema. I decisori politici entrano in una "zona grigia" in cui la politica monetaria può sembrare espansiva o restrittiva a seconda della stima R-star che usano, rendendo le stime inutili".
Panetta ha fatto l'esempio di un GPS con un margine di errore di 5 km: "Se sei a 500 km dalla tua destinazione, fornisce una direzione chiara. A 50 km è ancora utile. Ma quando sei a pochi chilometri di distanza, la sua imprecisione diventa una responsabilità". "Quando i tassi sono vicini alla neutralità, concentrati sulle proiezioni di inflazione e sulle prospettive macroeconomiche più ampie - ha aggiunto - Se i tassi di interesse rientrano nella zona grigia della R-star, l'inflazione sta diminuendo verso l'obiettivo e la crescita rimane debole, è
probabile che la politica sia ancora restrittiva".