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Manovra, governo pone la fiducia che sarà votata domani

Economia
Manovra, governo pone la fiducia che sarà votata domani
(Teleborsa) - Il Governo ha deciso di porre la fiducia sul ddl Bilancio alla Camera, nonostante l'appello lanciato nei giorni scorsi dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che aveva ipotizzato una approvazione senza richiesta di fiducia. A annunciare la richiesta di fiducia alla Camera sul testo licenziato dalla Commissione con l'aggiunta di una errata corrige è stato il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.

"Faccio le scuse mie personali e a nome del governo per i ritardi con cui sono stati avviati i lavori in Aula", ha affermato il Ministro Ciriani, dopo che il dibattito in Aula era stato sospeso in mattinata a causa dell'assenza di vari esponenti del governo, il che aveva suscitato aspre polemiche da parte delle opposizioni. Ciriani ha spiegato che il dilatamento dei tempi è stato causato "stanchezza e incomprensioni" legate all'impegno richiesto per l'esame della Manovra, ma ha garantito "il massimo impegno affinché tutti i ministri garantiscano presenze puntuali in Aula e in Commissione e perché questi episodi non si ripetano".

Il voto sulla fiducia si terrà domani in Aula a partire dalle ore 11, dopo le dichiarazioni di voto, che prenderanno il via alle ore 9.30. E' quanto stabilità dalla conferenza di capigruppo. Dopo aver votato la fiducia, l'Aula voterà le tabelle del ddl di bilancio ed esaminerà gli ordini del giorno. A partire dalle 20, si passerà all'esame della Nota di variazione al bilancio, prima approvata dal Consiglio dei Ministri, e poi alle dichiarazioni di voto finali. Atteso in serata il voto finale sulla Manovra, che passerà in seconda lettura al Senato.

Il presidente dell’Inps Gabriele Fava, parlando della orma che prevede il pensionamento a 64 anni con i fondi complementari, per chi è integralmente nel sistema contributivo, l'ha definita "coerente" e utile per migliorare il servizio ai cittadini.

La novità contenuta nell'errata corrige riguarda invece un ulteriore criterio per accedere al beneficio di una Ires "premiale" ridotta dal 24% al 20%, consentita alle imprese che investono e che creano occupazione ed alle imprese che accantonano a riserva l'80% degli utili e che destinano il 30% di questo ammontare e - si legge nella errata corroige - una quota "non inferiore al 24% degli utili d'esercizio in corso al 2023" ad investimenti per l'acquisto di beni strumentali nuovi e per un importo non inferiore ai 20.000 euro.
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