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Ucraina, speranze dai negoziati: Russia attesa alla prova dei fatti

Persiste, in particolare, lo scetticismo degli Usa

Economia
Ucraina, speranze dai negoziati: Russia attesa alla prova dei fatti
(Teleborsa) - Al termine della giornata di oggi, segnata da un concreto spiraglio nelle trattative, arrivano le parole del Presidente Putin. I "nazionalisti" ucraini devono deporre le armi a Mariupol. Lo ha detto il Presidente russo ad Emmanuel Macron nel colloquio telefonico sulla guerra in Ucraina. Lo riferisce il Cremlino.



Se al momento "non ci sono le condizioni" per un'operazione umanitaria a Mariupol, il presidente russo ha assicurato oggi ad Emmanuel Macron che "rifletterà" sulla proposta di un'evacuazione di cui il presidente francese si è fatto portavoce e che è presentata da Francia, Turchia e Grecia. Putin "darà poi una risposta" a Macron, ha concluso l'Eliseo.

Intanto, il portavoce del premier britannico Boris Johnson, fa sapere che c'è stata "una riduzione" dell'attività bellica russa intorno a Kiev, sottolineando che "giudicheremo Putin ed il suo regime dalle azioni, non dalle parole". "Gli scontri continuano - ha detto - Ci sono pesanti bombardamenti a Mariupol e in altre aree. Non vogliamo vedere niente di meno che un ritiro completo delle forze russe dal territorio ucraino". Al termine della sessione di questa mattina dei negoziati tra russi e ucraini a Istanbul, la delegazione di Mosca ha annunciato una "drastica" riduzione delle attività militari intorno a Kiev e Cernihiv.

Nella telefonata tra il Presidente degli Usa Joe Biden e i dirigenti europei, i leader "hanno ribadito la loro determinazione a continuare ad aumentare i costi contro la Russia per il suo brutale attacco in Ucraina, come pure a continuare a fornire all'Ucraina assistenza militare per difendere se stessa contro un assalto ingiustificato e non provocato": lo rende noto la Casa Bianca.

Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina il bilancio è di 1.179 civili uccisi di cui 104 bambini. Il numero di civili feriti ammonta a 1.860 di cui 134 bambini a causa soprattutto dei bombardamenti e degli attacchi aerei. Lo rende noto l'Onu che ha fatto un aggiornamento al 28 marzo.
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