CME

Frazionale ribasso per l'azienda operante nel mercato finanziario statunitense, che chiude gli scambi con una perdita dello 0,63%. Nella giornata abbiamo assistito ad un avvio con forza ed apertura a 229,2 USD, sotto i massimi della seduta precedente, seguito da un indebolimento che persiste nella sessione e chiusura più debole a 226,6 in prossimità dei minimi di seduta. Se si confronta l'andamento del titolo con l'indice Nasdaq 100, su base settimanale, CME Group mantiene forza relativa positiva rispetto all'indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all'indice stesso (performance settimanale +1,41%, rispetto a -0,75% dell'indice dei titoli tecnologici USA).

Per il medio periodo, le implicazioni tecniche assunte da CME Group restano ancora lette in chiave positiva. Gli indicatori di breve periodo evidenziano una frenata della fase di spinta in contrasto con l'andamento dei prezzi per cui, a questo punto, non dovrebbero stupire dei decisi rallentamenti della fase rivalutativa in avvicinamento a 229,1. Il supporto più immediato è stimato a 224,7. Le attese sono per una fase di assestamento tesa a smaltire gli eccessi di medio periodo e garantire un adeguato ricambio delle correnti operative con target a 222,8, da raggiungere in tempi ragionevolmente brevi.

La volatilità giornaliera di CME Group è abbastanza equilibrata, al pari dei volumi che rimangono costanti e appaiono per alcune sedute in aumento rispetto alla media mobile dei volumi dell'ultimo mese. In termini di rischiosità, questo scenario risulta essere preferibile per gli investitori più avversi al rischio, che preferiscono mantenersi alla larga da movimenti repentini e violenti del titolo.