Siamo di fronte ad una crisi antropologica prevista da questi eminenti studiosi oltre 50 anni fa; ma oggi con una sorprendente finta novità ci mettiamo a studiare quello già scritto. Questa ingenuità, forse falsa, si stacca dalla finanza egemone che ha modificato il dna dell'economia da scienza sociale a scienza positiva come aveva ammonito dell'errore Frederich Von Hayek nel 1974 in occasione della consegna del Nobel. Sorprende questa elevazione all'economia quando le scienze che studiano l'uomo, le sue istituzioni ed i suoi drammi sono magistralmente scritti dagli insigni studiosi che hanno anticipato i tempi ma non sono mai stati letti ed ora, come detto, in modo naif si scopre l'acqua calda. Che un'Istituzione come l'Accademia di Svezia cada in un errore così grossolano è sbalorditivo e significativo delle sue collusioni...
Proviamo a riprendere le previsioni dei sociologi ed antropologi sull'avvio delle Istituzioni, più semplicemente civiltà per provare a mettere questo premio ad un luogo più idoneo.
L'uomo si è sempre chiesto il senso della propria vita cercando la risposta alle domande essenziali. Questa ricerca è cominciata nell'antica Grecia dove gli studiosi non pongono dogmi come succede oggi. Tutti gli studiosi greci nel loro intimo furono filosofi vedendo l'uomo come elemento da cui partire; quel tempo dal V secolo a.C. pose le fondamenta del pensiero moderno creando le premesse del cristianesimo. Per Tucidide lo storico deve fornire ai decisori politici gli strumenti per capire il presente e prevedere il futuro.
Lo stesso contesto creativo si ritroverà nel periodo del rinascimento italiano ed il termine con cui si può definire quei tempi è l'armonia.
Si prepara il terreno a
Vico che è il primo studioso innovativo nella storia; Vico si sofferma sul divenire delle società e se sia possibile trovare delle costanti nella storia; nell'evoluzione della storia dell'uomo vi sono tappe che alternano che si susseguono. Il percorso della civiltà è progressivo ma quando raggiunge l'apice gli stili di vita si indeboliscono, si corrompono e si degradano verso una forma di barbarie con violenza ed egoismo. Per Vico le ere storiche si alternano come il periodo degli dei, degli eroi e degli uomini barbari che definisce in questo modo estremamente attuale: "Me se i popoli marciscano in quell'ultimo civil malore... accostumati di non altro pensare ch'alle particolari utilità di ciascuno allora... la Provvidenza porrà rimedio riportando l'uomo al tempo degli dei". E' esattamente quello che è successo tra il tardo e collassante impero romano ed il medioevo che riscopre la divinità e prepara il Rinascimento.
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