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Usa: debito ed inflazione. Il gatto si morde la coda


La delocalizzazione comincia a farsi sentire sull'andamento del PIL che rallenta la sua corsa per arrivare ad oggi ad essere circa 22.000 mld/$ mentre il debito si impenna arrivando a 35.000mld/$; in altri termini dal 2000 ad oggi il PIL è cresciuto del 275% mentre il debito è cresciuto di quasi il 650% con un rapporto rispetto al PIL vicino al 135%. La diversa dinamica dei due valori si incrementa nel tempo facendo fare previsioni che nel giro di 10 anni il debito potrebbe crescere di quasi 20.000 mld/$ ma il PIL fa una sua corsa che lo allontana sempre di più mettendo in evidenza gli squilibri ormai evidenti della dinamica monetaria ed economica. Nel 2024 per la prima volta nella sua storia gli Usa spenderanno per coprire gli interessi sul debito più che per le spese militari.

Inoltre la Fed si trova a combattere con un'inflazione che non si riduce e difficilmente questo succederà perché continuando a stampare carta moneta-fiat si genera un processo del gatto che si mangia la coda perché il maggiore volume di carta moneta diventa una molla per l'aumento dei prezzi dei beni dovuti alla delocalizzazione in presenza di un mercato del lavoro stagnante. Ma forse la svolta più notevole è che, in mezzo al livello stagnante di opportunità di lavoro, non solo è crollato il numero di licenziamenti – poiché i lavoratori non si aspettano più di trovare lavori meglio retribuiti altrove – ma anche il numero di assunzioni, che sono crollate di 281.000 unità. a soli 5.500 milioni - il più basso da gennaio 2018 (escludendo il crollo record di un mese dovuto al covid), ed è ora ben al di sotto dei livelli pre-covid. E' probabile una riduzione dei salari che avrà effetto sull'economia in generale e di cui la Fed dovrà tenere conto.

Infine sembra diminuire la tenuta del dollaro in quanto a status di moneta di riserva mondiale, diminuiscono le transazioni in dollari per la politica aggressiva dei BRICS e questo può portare ad un differenziale di volumi monetari circolanti e la loro domanda con una possibile svalutazione del dollaro stesso; è chiaro che queste sono percezioni che vengono da come si muovono i mercati e le banche centrali. Anche questo fattore renderà sempre più difficile la manovra della Fed di tenere sotto controllo l'inflazione.

(Foto: by Rabih Shasha on Unsplash)
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