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Usa: debito ed inflazione. Il gatto si morde la coda


La ratio di quest'ultimo provvedimento era quella di evitare che il fallimento dell'intermediario comportasse anche il fallimento della banca tradizionale: in questo modo si impediva di fatto che l'economia reale fosse direttamente esposta al pericolo di eventi negativi prettamente finanziari e speculativi. L'abrogazione della legge tramite queste modalità diede il via libera a quello che nel linguaggio assicurativo prende il nome di moral hazard (azzardo morale), cioè la percentuale di probabilità che un determinato evento coperto da assicurazione si verifichi, a causa della mancanza di attenzione posta nel prevenirlo da parte di chi ha stipulato il contratto assicurativo; si preparava così il default del 2008 con la crisi di Lehman.

Sotto questa nuova direttiva la finanza prese potere, i derivati crebbero in modo esponenziale e si diede vita al mercato dei sub- prime ; l'offerta di carta moneta venne aperta senza limiti a tassi prossimi allo zero, si crearono le condizioni del distacco tra economia reale che venne delocalizzata in oriente e si crea la grande illusione della ricchezza facile.

La dinamica del PIL accompagna la crescita anche se viene fatto prevalentemente sul terziario e non sulle attività produttive ma copre il debito, il PIL nel 2000 si avvicina agli 8000 mld/$ ed il debito si mantiene sotto i 5500 mld/$. La corsa all'acquisto della casa prende gli americani alla ricerca del sogno della prima casa e tutto sembra funzionare tanto che lo stesso Greenspan afferma l'importanza dei sub-prime per l'economia usa.

Si crea l'effetto Ponzi e sotto la spinta all'acquisto della casa il mercato immobiliare cresce rivalutando gli acquisti così il debito familiare passa dal 70% del PIL nel al 100% del PIL nel 2006. I mutui vengono concessi al 100% del valore della casa che si rivaluta, così le famiglie americane si servono del maggiore valore attribuito dal mercato alla casa per usare il plusvalore come garanzia di acquisti e si indebitano inconsapevolmente, quando l'effetto crescita svanisce ed i valori delle case diminuiscono i debiti familiari non più coperti esplodono.

La bolla immobiliare scatta nel 2008 e la Fed interviene per salvare le cinque banche troppo grandi per fallire indebitando il paese e portando il debito pubblico a 12.000mld/% del 2008 dai 5500mld /$ del 2000 raddoppiando di fatto il debito stesso; il PIL si mantiene sui 15.000mld/$. Con l'operazione di salvataggio Ben Bernanke, Nobel nel 2022, cancella di fatto tutte le norme sul monopolio e l'antitrust ed incoraggia il moral hazard dando l'idea, come si è visto oggi con la Silicon Valley Bank, che lo stato interviene sempre per salvare il salvabile; nel 2011 il debito raggiunge i 14.000 mld/$ arrivando ad essere poco sotto il 100% del PIL. Non dimentichiamo che a questo si aggiunge il debito familiare vicino al 100 % del PIL, le bolle delle spese studentesche (il 7% del PIL), delle vendite in leasing delle macchine e la sopravalutazione dei valori di borsa gonfiati da una sistematica manipolazione dei valori che spinge Bloomberg a ritenere una sovrastima del 40 % dei titoli del mercato azionario.
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