Facebook Pixel
Milano 17:35
38.052 -1,77%
Nasdaq 22:00
19.278 -0,02%
Dow Jones 22:01
42.002 +1,00%
Londra 17:35
8.583 -0,88%
Francoforte 17:35
22.163 -1,33%

Guerra dei dazi: Trump annuncia il 25% sulle auto importate negli Usa

Il tycoon: "Usa incasseranno tra i 600 milioni e un trilione di dollari in due anni". L'Ue prepara le contromisure

Economia
Guerra dei dazi: Trump annuncia il 25% sulle auto importate negli Usa
(Teleborsa) - Una tassa del 25% permanente sulle auto straniere importate negli Usa a partire dal 2 aprile, definito il giorno della "liberazione dell'America", quando scatteranno anche i dazi reciproci nei confronti dei "dirty 15", ossia i 15 Paesi con cui gli Usa hanno il peggior squilibrio commerciale. È quanto ha annunciato ieri in una conferenza stampa il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Una mossa che secondo Trump servirà a stimolare la produzione nazionale, ma rischia di mettere a dura prova le finanze delle case automobilistiche che dipendono dalle catene di forniture globali e tradursi in costi più elevati per i consumatori americani. Di diverso avviso i mercati che hanno reagito molto male alla notizia: Wall Street ha chiuso in rosso ancora prima dell'annuncio ufficiale ed è calata ulteriormente dopo, mentre la maggior parte delle azioni delle case automobilistiche hanno lasciato sul terreno circa il 2-3%, da General Motors a Stellantis.

"Con i dazi che verranno imposti a partire dal 2 aprile, gli Usa incasseranno tra i 600 milioni e un trilione di dollari in due anni" ha assicurato il tycoon. La misura del presidente americano potrebbe anche innescare ulteriori scontri commerciali con l'Unione europea, in particolare Paesi come Germania e Italia, ma anche Giappone e la Corea del Sud. Quasi la metà di tutti i veicoli venduti negli Stati Uniti, infatti, sono importati come è d'importazione quasi il 60% delle parti dei veicoli assemblati negli Usa. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è detta "profondamente rammaricata per la decisione degli Stati Uniti di imporre dazi sulle esportazioni automobilistiche dell'Ue. I dazi – ha aggiunto – sono tasse: dannosi per le aziende, peggiori per i consumatori, negli Stati Uniti e nell'Ue. L'Ue – ha aggiunto von der Leyen – continuerà a cercare soluzioni negoziate, salvaguardando al contempo i propri interessi economici. Von der Leyen ha poi avvertito gli Stati Uniti che "in quanto grande potenza commerciale e forte comunità di 27 Stati membri, proteggeremo congiuntamente i nostri lavoratori, le imprese e i consumatori in tutta".

Ma Trump ha già messo le mani avanti minacciando l'Unione Europea e il Canada di imporre ulteriori dazi doganali se riterrà che stiano coordinando le loro azioni a scapito degli Stati Uniti, in risposta alla guerra commerciale avviata da Washington. "Se l'Unione Europea collabora con il Canada per danneggiare economicamente gli Stati Uniti, verranno imposti dazi su larga scala, ben più elevati di quelli attualmente previsti, per proteggere il miglior amico che entrambi questi Paesi abbiano mai avuto!", ha scritto Trump sul social network TruthSocial.

Per il premier canadese Mark Carney i dazi sulle auto sono "un attacco diretto al Canada". Trump si è detto sicuro che queste misure favoriranno il ritorno della produzione di auto negli Stati Uniti - »molte aziende stanno già cercando dei siti« - e ha negato che siano un favore al first buddy Elon Musk le cui Tesla sono già fabbricate in impianti americani. »Non mi ha mai chiesto nulla«, ha risposto il presidente incalzato dalle domande dei giornalisti nello Studio Ovale. Non è chiaro se i pezzi di ricambio per auto saranno esclusi dai dazi, quel che è certo è che saranno »permanenti«, »si aggiungeranno a quelli esistenti« ed entreranno in vigore il 2 aprile.

La Commissione europea sostiene che le tariffe si aggireranno attorno al 20% e colpiranno tutti i 27 Paesi del blocco. Nei suoi colloqui con il segretario al commercio americano Howard Lutnick, il rappresentante commerciale Jamieson Greer e Kevin Hassett, direttore del National Economic Council, il commissario al Commercio Maros Sefcovic ha avvertito che una tariffa del 20% sulle importazioni dall'Ue sarebbe "devastante" per il blocco, ora non resta che aspettare martedì prossimo per conoscere le decisioni del commander-in-chief. L'Europa ha già stilato un pacchetto da 26 miliardi di euro di dazi che si applicheranno dal 12 aprile. Alcune delle tariffe sono state posticipate dal 1 aprile per timore di una risposta ancora più dura da parte di Washington. La Francia, ad esempio, ha convinto Bruxelles a rinviare l'imposizione del 50% sul bourbon dopo che Trump ha dichiarato che in cambio avrebbe colpito champagne e vino con dazi del 200%.

Il sindacato United Automobile Workers ha approvato la decisione di Donald Trump di imporre il 25% di dazi sulle auto importate affermando che la decisione "segnala un ritorno a politiche che danno priorità ai lavoratori che costruiscono questo Paese, piuttosto che all'avidità di aziende spietate". Shawn Fain, il presidente del potente sindacato che si era schierato al fianco di Kamala Harris in campagna elettorale, ha detto che "l'amministrazione Trump ha fatto la storia con le azioni di oggi" ma ha anche messo in guardia contro qualsiasi tentativo da parte dell'amministrazione di "indebolire i diritti dei lavoratori, tagliare i benefici della previdenza sociale o Medicare e Medicaid".

Ma per i grandi costruttori automobilistici americani è "cruciale" che i dazi doganali imposti da Donald Trump non facciano "aumentare i prezzi per i consumatori", hanno avvertito giovedì Ford, GM e Stellantis tramite un comunicato dell'associazione professionale dei costruttori americani (AAPC). I tre principali gruppi automobilistici hanno dichiarato che continueranno a lavorare con il governo per sviluppare "politiche sostenibili che aiutino gli american", ma chiedono che venga preservata la "competitività" della produzione automobilistica "nordamericana", che include anche Canada e Messico.





Condividi
```