(Teleborsa) - I
dazi del 25% sulle auto annunciati dal Presidente Trump ieri sera avranno un
impatto negativo per tutti, anche sui produttori di auto statunitensi, che vedranno aumentare il costo della componentistica auto importata per produrre i propri modelli. Non ultimo
Elon Musk, proprietario di
Tesla, che in un post su X ha voluto rimarcare questo aspetto. Il comparto auto ha
reagito male a Wall Street, scivolando vistosamente, in vista delle ripercussioni che i dazi avranno sulle vendite.
Comparto auto giù a Wall Street e altroveLe case automobilistiche statunitensi e i loro rivali sono stati colpiti dall'annuncio dei dazi e sono scivolati a Wall Street ieri sera: Le azioni di
General Motors sono crollate dell'8% nella sessione after-market, mentre
Ford sono crollate del 4,5%. Male anche
Stellantis, casa madre di Chrysler, le cui azioni sono quotate alla Borsa di New York, che ha perso oltre il 4%. Male anche
Tesla, che ha ceduto il 5,6%.
Le perdite sono dilagate anche questa mattina sui mercati asiatici, con
Toyota Motor, Honda e Hyunday che hanno evidenziato perdite fra il 3% ed il 4%. E per l'apertura dei mercati europei non si attende nulla di buono, con la stessa
Stellantis, Renault, Volkswagen, BMW e le altre case in focus all'indomani dell'annuncio.
L'impatto dei daziSi stima che le nuove imposte, se mantenute per un periodo prolungato,
potrebbero aggiungere migliaia di dollari al costo medio di acquisto di un veicolo statunitense e ostacolare la produzione di auto in tutto il Nord America. Ciò è dovuto alle interconnessioni nella produzione di veicoli fra Canada, Messico e Stati Uniti, dopo tre decenni di libero scambio. Secondo la società di ricerca
GlobalData, quasi la
metà di tutte le auto vendute negli Stati Uniti l'anno
è stata importata.
Anche Autos Drive America, organizzazione che rappresenta le case d'auto straniere in USA, quali Honda, Hyundai, Toyota e Volkswagen, ha affermato che i dazi renderanno più costoso produrre e vendere auto negli Stati Uniti, portando
prezzi più alti, meno alternative per i consumatori e
meno posti di lavoro nel settore manifatturiero.
Secondo i calcoli di
Cox Automotive, i dazi faranno salire
3.000 dollari il costo di un veicolo prodotto negli Stati Uniti e di
6.000 dollari quelli prodotti in Canada o Messico. Cox prevede anche, entro metà aprile, un'interruzione della produzione di i veicoli nordamericani, con un impatto stimato in 20.000 veicoli in meno al giorno, ovvero un calo di circa il 30% della produzione.
L'allarme di MuskAnche
Elon Musk ha lanciato un
allarme sull'impatto dei dazi, affermando che non risparmiano Tesla. In un post su X, il patron della società che produce auto elettriche ha affermato che i dazi interesseranno anche Tesla, poiché
"incideranno sul prezzo dei componenti delle auto Tesla che provengono da altri paesi" e che
"l'impatto sui costi non è trascurabile".Tesla produce in USA tutte le sue auto, ma importa alcune parti, in primis
componenti elettrici e batterie, che provengono dalla Cina. L'aumento del costo della componentistica, soprattutto le batterie, avranno u grande impatto sul costo complessivo e quindi sul prezzo di vendita, in una fase non propizia per Tesla, le cui
vendite a febbraio sono crollate del 40% per il secondo mese consecutivo. Tesla sta anche affrontando un boicottaggio dei consumatori in Europa e USA per l'incursione di Musk nella politica.
Trump esclude impatti su TeslaTrump ha smentito che i dazi potrebbero avere impatti negativi per Tesla ed, ha affermato che, anzi, saranno complessivamente neutrali se non addirittura
"un bene" perla casa di auto elettriche americana. Il Presidente ha poi precisato che il suo stretto alleato Elon Musk non lo ha consigliato in merito alle tariffe sulle auto.