Facebook Pixel
Milano 28-mar
0 0,00%
Nasdaq 28-mar
19.281 -2,61%
Dow Jones 28-mar
41.584 -1,69%
Londra 28-mar
8.659 -0,08%
Francoforte 28-mar
22.462 -0,96%

CNEL, Mercato del Lavoro 2024: crescita occupazionale e disparità di genere

Economia
CNEL, Mercato del Lavoro 2024: crescita occupazionale e disparità di genere
(Teleborsa) - Nel 2024, il numero complessivo degli occupati in Italia ha raggiunto 23 milioni e 932 mila, con un incremento di 352 mila unità rispetto all'anno precedente. Il tasso di disoccupazione è in calo, soprattutto tra le donne, sebbene persista una significativa differenza di genere nei tassi di occupazione. Le donne italiane sono in media indietro di 16,8 punti percentuali rispetto agli uomini, mentre per le donne straniere la differenza sale a 26,5 punti. Questo è quanto emerge dal primo bollettino del CNEL sul mercato del lavoro, redatto in collaborazione con l'ISTAT per migliorare la diffusione delle statistiche ufficiali. La pubblicazione, che avrà cadenza trimestrale, segna l'inizio di un percorso in cui il CNEL metterà in evidenza dati su occupati, disoccupati e inattivi, per focalizzare aspetti rilevanti alla propria attività istituzionale.

Nonostante il titolo di studio terziario migliori le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro per le laureate, con una differenza di -6,9 punti percentuali rispetto agli uomini laureati, il bollettino sottolinea la necessità di politiche più efficaci per promuovere la partecipazione femminile al mercato del lavoro. Queste politiche dovrebbero facilitare la conciliazione tra vita privata e professionale e garantire una parità retributiva effettiva.

L'analisi territoriale evidenzia anche disparità tra le diverse aree del Paese. Il Mezzogiorno, pur registrando un miglioramento annuale (+1,1%), presenta tassi di occupazione tra i più bassi dell'Unione Europea. Il lavoro dipendente resta la forma prevalente, ma la percentuale di donne in part-time supera il 28%, rispetto al 7% degli uomini. Il contratto a tempo indeterminato riguarda oltre l'86% dei lavoratori dipendenti maschili, con uno scarto positivo di circa 3 punti percentuali in tutte le regioni, ad eccezione del Mezzogiorno, dove la differenza raggiunge i 4,3 punti.

Le evidenze sui NEET (giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non partecipano a attività di formazione) mostrano segni di miglioramento, ma il numero complessivo rimane elevato. Nel 2024 sono 1,34 milioni, con una diminuzione del 4,8% rispetto al 2023. Per il 33,9% di questi giovani, che non cercano attivamente lavoro o non sono disposti a intraprenderlo, politiche attive più mirate potrebbero facilitare l'ingresso nel mercato del lavoro.

(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash)
Condividi
```