Facebook Pixel
Milano 21-mar
39.036 -0,39%
Nasdaq 21-mar
19.754 +0,39%
Dow Jones 21-mar
41.985 +0,08%
Londra 21-mar
8.647 -0,63%
Francoforte 21-mar
22.892 -0,47%

Ucraina, Piano Kallas al vaglio dei Ministri UE

In attesa dell'esito della telefonata fra Trump e Putin domani

Difesa, Economia
Ucraina, Piano Kallas al vaglio dei Ministri UE
(Teleborsa) - Resta in primo piano il trema della difesa e degli aiuti militari che l'UE intende fornire all'Ucraina, come contropartita per il disimpegno USA nel conflitto con la Russia. E? da qualche giorno che si ragiona sul cosiddetto Piano Kallas da 40 miliardi di euro, che ha suscitato reazioni contrapposte in UE, per ragioni ideologiche o economiche.

La scorsa settimana, l'l'Alta rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas, ha presentato un piano ambizioso del valore di 40 miliardi di euro in aiuti militari all'Ucraina, con un raddoppio dei fondi previsti dall'Unione europea lo scorso anno. Un piano all'interno del quale andrebbero inquadrati anche i 18 miliardi di aiuti che l'UE fornirà all'Ucraina come prestito straordinario, attingendo agli extra-profitti realizzati sui beni congelati alla Russia.

Il Piano ha trovato già diverse opposizioni. L'Ungheria di Viktor Orban si è sempre detta contraria, in questa fase, ad armare Kiev contro la Russia, ma anche la Slovacchia ha espresso una opinione negativa al riguardo. Per la Francia invece è una questione economica, perché la proporzionalità della spesa al parametro del reddito nazionale lordo (Rnl) collocherebbe la spesa di Parigi subito dietro a Berlino. C'è poi la questione dei Paesi "esterni" alla UE che vorrebbero partecipare alla spesa, come il Regno Unito e la Norvegia.

Kallas quindi ha pensato di aggirare gli ostacoli, concependo il piano su base volontaria - si parla infatti di Paesi "partecipanti" o "volenterosi" - per aggirare le resistenze politiche ed economiche di diversi paesi europei ed includere gli esterni all'UE. Il piano sarà all'attenzione oggi della riunione dei Ministri degli Esteri e sul tavolo del leader al vertice di giovedì, anche se non si ritiene che entrambe le occasioni daranno una fumata bianca.

Arrivando al Consiglio degli esteri, Kallas ha affermato che "c'è un ampio sostegno politico" all'iniziativa per sostenere l'Ucraina, ma "ci sono molti dettagli che devono ancora essere studiati e devono essere coinvolti i ministri della difesa".

Parlando delle discussioni svoltesi in Arabia Saudita la scorsa settimana, Kallas ha commentato "diamo il benvenuto alle discussioni di pace a Jeddah", "ma le condizioni aggiunte per concordare la tregua mostrano che Mosca non vuole la pace e confermano gli obiettivi che si erano preposti con la guerra".

Frattanto, l'Ungheria continua a dire no alla guerra. "A Bruxelles continua a prevalere la posizione favorevole alla guerra", ha precisato su Facebook il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, aggiungendo "non ci lasceremo trascinare in questa vicenda", "sosteniamo invece i negoziati di pace" portati avanti dal Presidente Trump.

Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares Bueno fa notare che "al momento non c'è nessuna proposta dell'Alto rappresentante, c'è un non paper, e ora discuteremo", ma "la Spagna non ha bisogno di aspettare l'Alto rappresentante per dare il suo contributo all'Ucraina".

Per il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani serve una riflessione maggiore sul piano Kallar, xche va approfondito in attesa di capire "cosa viene fuori dalla telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin" di domani e "se ci saranno dei passi in avanti per arrivare al cessate il fuoco, per arrivare a una tregua".
Condividi
```