Facebook Pixel
Milano 21-mar
0 0,00%
Nasdaq 21-mar
19.754 +0,39%
Dow Jones 21-mar
41.985 +0,08%
Londra 21-mar
8.647 -0,63%
Francoforte 21-mar
22.892 -0,47%

Patto Usa-Russia sull'Ucraina: "Tutte le parti devono fare concessioni per la pace"

Ok degli ambasciatori in Ue a nuove sanzioni anti-Mosca

Economia
Patto Usa-Russia sull'Ucraina: "Tutte le parti devono fare concessioni per la pace"
(Teleborsa) - "Nominare i rispettivi team di alto livello per iniziare a lavorare su un percorso per porre fine al conflitto in Ucraina al più presto in un modo che sia durevole, sostenibile e accettabile da tutte le parti", ma anche "normalizzare" le relazioni diplomatiche e "gettare le basi per una futura cooperazione tra i due Paesi su questioni di reciproco interesse geopolitico e sulle storiche opportunità economiche e di investimento" dopo la conclusione della guerra. È quanto stabilito nei colloqui a Riad tra le delegazioni americana e russa, i primi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina.

"Tutte le parti devono fare concessioni", ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio dopo il "pre-negoziato", quattro ore e mezzo di faccia a faccia in uno dei palazzi della famiglia reale saudita, Diriyah, nel complesso di Albasatin. Alla destra dei mediatori arabi – il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, e il consigliere per la sicurezza nazionale saudita Mosaad bin Mohammad Al-Aiban – Rubio, il consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz e l'inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff. Alla sinistra il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il consigliere diplomatico del Cremlino Iuri Ushakov. Presente, ma ad altri incontri a margine, anche Kirill Dmitriev, l'oligarca consigliere informale del Cremlino con studi in Usa, un passato a Goldman Sachs e McKinsey ed ora ceo del fondo di investimento sovrano russo. Esclusi, almeno per ora, Volodymyr Zelensky e il vecchio continente, sebbene Rubio abbia assicurato che "anche l'Europa dovrà sedersi al tavolo dei negoziati", se non altro perché "ha imposto sanzioni a Mosca".

Un vertice criticato da Zelensky, che ha lamentato l'esclusione di Kiev e chiesto "colloqui equi" anche con Ue, Regno Unito e Turchia durante l'incontro ad Ankara con Recep Tayyip Erdogan, candidatosi ad ospitare i futuri negoziati di pace.

Poco dopo l'incontro il capo della diplomazia Usa ha avuto una conferenza telefonica per un primo confronto con i ministri degli Esteri del Quint: Antonio Tajani e i colleghi di Francia, Germania e Regno Unito più la rappresentante Ue Kaja Kallas. Il Cremlino, dal canto suo, ha ribadito che Vladimir Putin è pronto a negoziati con Zelensky "se necessario", risollevando però il problema della sua legittimità, dato che è rimasto in carica dopo la scadenza nel maggio 2024 grazie alla legge marziale. Tant'è che uno dei punti fissi dei vari presunti piani di pace trapelati finora evoca nuove elezioni in Ucraina. Per ora sembra Mosca a dettare le condizioni. Prima dell'incontro a Riad, il Cremlino aveva messo in chiaro che una "soluzione a lungo termine" del conflitto è "impossibile senza un esame completo delle questioni di sicurezza nel continente" europeo. Il riferimento, in particolare, è all'espansione della Nato verso est e all'impegno preso nel 2008 a far entrare Ucraina e Georgia, pur senza fissare una data. Il giorno prima Lavrov aveva escluso qualsiasi cessione territoriale, mentre oggi ha insistito sul fatto che per Mosca "è inaccettabile" lo schieramento in Ucraina di forze di Paesi Nato in operazioni di peacekeeping. Unica concessione del Cremlino la possibilità che Kiev entri nella Ue: "Questo è un diritto sovrano di qualsiasi Paese. Stiamo parlando di processi di integrazione economica. Qui, ovviamente, nessuno può dettare nulla a un altro Paese, e noi non lo faremo", ha assicurato il portavoce Dmitri Peskov.

Emmanuel Macron ha annunciato per oggi un nuovo incontro per discutere di Ucraina e sicurezza, presumibilmente in videocollegamento, "con diversi Paesi europei e non europei", tra cui il Canada. Nel frattempo è arrivato il via libera dei Rappresentanti Permanenti dei 27 Ue (Coreper II) al sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. L'ok dovrà essere ora formalizzato dal Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo, giorno del terzo anniversario della guerra in Ucraina. Il nuovo pacchetto introduce nuove personalità e entità russe nella blacklist Ue, nuovi divieti all'export verso la Russia nonché il divieto di transazioni con porti e aeroporti in Russia che eludono il tetto massimo del prezzo del petrolio. Nella lista nera l'Ue inserisce ulteriori 73 imbarcazioni della cosiddetta flotta ombra del Cremlino.
















(Foto: Waldemarus | 123RF)
Condividi
```