(Teleborsa) -
L'Austria si sposta più a destra e tenta di rompere lo stallo istituzionale in cui è caduta da mesi. Dopo il fallimento delle trattative per la formazione di un governo moderato, il
Presidente Alexander Van der Bellen ha dato mandato al leader della destra radicale
Herbert Kickl, alla guida del Partito della libertà (Fpo), di formare un
nuovo governo. Si tratterebbe del primo governo di destra dalla Seconda Guerra Mondiale.
Il partito
Fpo, che nell'ambito dell'Europarlamento fa parte del gruppo dei Patrioti assieme ai partiti nazionalisti di Viktor Orbán, Geert Wilders e Matteo Salvini,
ha vinto le elezioni lo scorso mese di settembre con il 28,8% dei consensi, battendo il Partito popolare austriaco (Ovp) del cancelliere uscente Karl Nehammer, che si è posizionato secondo. Il Presidente Van der Bellen, tuttavia, lo aveva inizialmente escluso dalla formazione di un governo, dando
mandato all'ex premier Nehammer di formare un
governo sulle larghe intese, escludendo solo la destra radicale di Kickl. Ma il
tentativo è fallito.
L'apertura del Partito Popolare a lavorare in coalizione con Fpo ha segnato una svolta ed il
Presidente Van der Bellen è stato costretto a cedere, assegnando a Kickl l'incarico di formare un governo.
"Non ho preso questa decisione alla leggera", ha ammesso il capo dello Stato, aggiungendo "continuerò a fare in modo che i principi e le regole della nostra Costituzione siano rispettati correttamente".
Come gli altri partiti nazionalisti europei, il Partito Popolare ha un programma incentrato sul rimpatrio dei migranti, il rigido controllo delle frontiere e la sospensione del diritto di asilo mediante approvazione di una legge di emergenza, ma anche la fine delle sanzioni contro la Russia, lo stop agli aiuti militari all'Ucraina e la riassunzione di alcuni poteri delegati a Bruxelles.