(Teleborsa) - "Si è concluso, con la piena intesa di tutte le parti su agenda, obiettivi e modalità per la definizione dell'accordo di programma sulle acciaierie di Terni Ast-Arvedi, il tavolo presieduto oggi dal ministro Urso a Palazzo Piacentini. Su proposta del ministro è stato definito un cronoprogramma per sciogliere i nodi sul piano tecnico riguardo all'approvvigionamento energetico, sulla base degli intendimenti della Regione Umbria, e in relazione alle risorse che saranno messe a disposizione da MASE e MIMIT a supporto del Piano industriale dell'azienda, per giungere alla firma dell'accordo di programma entro il mese di febbraio". È quanto fa sapere il
ministero delle Imprese e del Made in Italy in una nota al termine del
tavolo sulle acciaierie di Terni Ast-Arvedi che si è svolto oggi a Palazzo Piacentini.
"Nel corso del mese di gennaio – prosegue il Mimit – si terrà il
tavolo tecnico per definire il quadro delle agevolazioni a sostegno dell'investimento siderurgico nel rispetto delle regole europee. Un secondo ambito di intervento, in formato multilaterale tra Mimit, l'azienda, la Regione Umbria e il Comune di Terni, è collegato all'approvvigionamento energetico, in relazione alla gara per la nuova concessione della centrale idroelettrica di Terni che avverrà nel 2029 e su cui la Regione dovrà fornire i suoi intendimenti. L'obiettivo, sottolineato da Urso, è convocare per febbraio un tavolo conclusivo per la sottoscrizione dell'accordo di programma".
"C'è bisogno di chiarezza, lo faremo nelle prossime settimane a livello tecnico con la regione con il Ministero dell'Ambiente e soprattutto con l'azienda, affinché sia poi possibile convocare per febbraio un tavolo, a questo punto conclusivo, per la sottoscrizione dell'accordo di programma" ha affermato il
Urso. Un incontro andato "molto bene" ha detto il ministro. "Abbiamo fatto il punto su una vertenza molto significativa e condiviso un cronoprogramma che – ha spiegato il ministro – ci porterà entro il mese di febbraio a firmare l'accordo di programma con l'azienda e le varie istituzioni per il rilancio di questo importante e significativo sito siderurgico italiano".
"L'incontro di questa mattina al MiMIT sulle acciaierie di Terni AST - Arvedi, al quale hanno preso parte, col ministro Adolfo Urso, i rappresentanti della Regione Umbria, dell'azienda, del Comune e delle organizzazioni sindacali, consente di fare un passo in avanti nella vertenza in corso. Positiva la stesura di un cronoprogramma, che da qui a febbraio porterà alla stesura dell'accordo di programma tra le varie istituzioni e l'azienda, al fine di rilanciare un polo siderurgico molto importante e strategico per l'Umbria come per l'Italia – ha commentato in una nota il
sottosegretario al ministero dell'interno, Emanuele Prisco –. Il ministero delle imprese e del made in Italy si sta occupando della vertenza con grande solerzia ed efficacia e di questo ringrazio il ministro Urso. Dirimenti saranno adesso le determinazioni della Regione in merito alla concessione della centrale idroelettrica, determinazioni che dovranno arrivare entro fine gennaio: la riduzione del costo dell'energia è infatti condizione chiave per la realizzazione del piano industriale elaborato dall'azienda".
Durante il tavolo Ast-Arvedi di Terni il ministro Urso ha colto anche l'occasione per illustrare alle organizzazioni sindacali il
non paper presentato il 27 alla Commissione europea. Il documento, promosso da Urso, di intesa con il ministro dell'Ambiente e dell'Enegia, Gilberto Pichetto, propone alla Commissione europea di anticipare al 2025 le clausole di revisione già previste, al fine di migliorare il CBAM prima della sua entrata in vigore a regime nel 2026.
Ma l'incontro ha deluso le aspettative dei sindacati. "L'incontro di questa mattina al MIMIT è stato semplicemente paradossale con i diversi soggetti istituzionali che hanno fatto dichiarazioni ambigue e senza assunzioni di responsabilità effettive sul tema del costo dell'energia posto da Arvedi. La delusione da parte nostra sull'incontro di oggi è stata pesante rispetto alle nostre aspettative di poter verificare la concretizzazione dell'accordo di programma. Siamo preoccupati sul protrarsi dello stato di incertezza sulla competitività di Ast che potrebbe scaricarsi sui lavoratori che in questi anni hanno già subito la disastrosa precedente gestione dì Thyssenkrupp – hanno dichiarato
Guglielmo Gambardella, segretario nazionale
Uilm e responsabile settore siderurgico, e
Simone Lucchetti, segretario Uilm Terni –. Un risultato lo abbiamo però ottenuto grazie alle nostre sollecitazioni ed è quello di aver strappato al ministro Urso l'impegno a concludere l'iter dell'Accordo di programma entro il prossimo mese di febbraio. Nel frattempo le istituzioni regionale e nazionale verificheranno la possibilità di trovare, entro il 20gennaio, una soluzione transitoria, almeno biennale, per ridurre l'impatto del costo del costo dell'energia, compatibilmente con le normative per gli aiuti di stato".
"L'accordo di programma dovrebbe portare nel sito di Terni investimenti per circa un miliardo di euro. Riscontriamo che dopo un lungo dibattito fra tutte le parti coinvolte non sono emerse risoluzioni attuative per sciogliere il difficile nodo del caro energia – hanno dichiarato in una nota congiunta il segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici,
Antonio Spera, il vice segretario nazionale
Ugl Metalmeccanici, Daniele Francescangeli con delega alla siderurgia e il coordinatore Arvedi AST, Antonello Martoni –. Abbiamo rappresentato, come detto più volte, la necessità di ricevere un miliardo di euro di investimento per la transizione ecologica, l'installazione di nuovi impianti lavorativi con un accordo di programma volto al rilancio del sito e al mantenimento dei volumi produttivi". Infine Spera ha invitato il governo e le istituzioni: "Alla responsabilità per una rapida soluzione delle problematiche, per la salvaguardia dei lavoratori e dell'intero territorio nazionale. Entro la fine del mese di febbraio si terrà un incontro per definire il percorso dell'accordo di programma e un accordo ponte che traghetterà l'azienda verso il 2029".
"Apprezzando la convocazione avvenuta a ridosso della fine dell'anno, ad oggi – hanno sottolineato il segretario nazionale
Fim Cisl Valerio D'Aló e il segretario generale Fim Cisl Umbria
Simone Liti –. Non abbiamo potuto rilevare avanzamenti dal punto di vista energetico a sostegno del progetto di sviluppo del sito siderurgico. Inoltre, abbiamo appreso che anche dal lato del fondo hard to abate siano stati registrati dei rallentamenti a causa di ulteriori aggiornamenti richiesti sul fondo per una sostenibilità di accesso allo stesso. L'azienda, dal canto suo, ha ribadito come il tempo trascorso dal momento dell'acquisto l'abbia vista realizzare investimenti di circa 300 milioni di euro e come altri siano in fase di programmazione. Il ministro Urso ha proposto che il mese di gennaio sia il mese in cui tutta la fase istruttoria sia propedeutica alla preparazione dell'accordo di programma, per poi riconvocare il tavolo entro il mese di febbraio, data ultima che dovrà poi vedere la firma sullo stesso. Tuttavia, il tema dell'energia rimane il tema centrale su cui lavorare e comunque dal punto di vista transitorio di difficile soluzione per non impattare sulle regole della concorrenza e competitività europea. Come Fim Cisl abbiamo ribadito come sia necessario che tra Governo, istituzioni regionali e comunali si debba lavorare in piena sintonia affinché le strade percorribili siano elemento di valore e non di competizione politica. Questo quadro è determinante affinché le soluzioni, comunque complicate, non siano per il presente e il futuro scaricate sui lavoratori, in quanto il 40% dei costi energetici si va a recuperare sul costo del lavoro. Inoltre, oggi rileviamo che il tema dell'energia è fondamentale risolverlo per Ast e tutte le aziende energivore non solo per il proseguimento degli investimenti sul sito Ternano, ma sul suo destino industriale e strategico per il paese, che deve rimanere competitivo e oggi non è così, sia sul fronte europeo che su quello internazionale, dove la concorrenza è sempre più stringente, oltre che per i costi energetici, anche per l'importazione di prodotti siderurgici asiatici a basso costo".
Sul futuro di Acciai Speciali Terni "non si registrano passi avanti" e "tutte le incertezze rimangono irrisolte" dichiarano in una nota
Loris Scarpa responsabile siderurgia per la
Fiom-Cgil nazionale e
Alessandro Rampiconi segretario generale
Fiom-Cgil Terni dopo l'incontro che si è tenuto oggi presso il Mimit, riguardo allo stato di avanzamento dell'accordo di programma. "Come Fiom non registriamo passi in avanti – dicono – anzi una riduzione degli investimenti pubblici e privati dovuta al rinvio della produzione di acciaio magnetico. Inoltre, c'è una stretta sull'arco temporale per la soluzione del costo dell'energia, nella fase transitoria, che sarà possibile eventualmente solo per gli anni 2027-2028. L'azienda ha ribadito, infine, che senza una soluzione sul costo dell'energia, anche nella fase transitoria, sarà costretta ad incrementare l'importazione di semilavorati dall'Asia". Per la
Fiom "coerentemente con quanto detto nei precedenti incontri, l'area a caldo deve rimanere centrale nelle produzioni di Terni e nei piani di sviluppo dell'intero ciclo integrato senza alcun impatto occupazionale, visto che ad oggi gli impianti non sono saturi e comunque non va incrementata l'importazione di bramme oltre l'attuale 10%". "In merito al fantomatico accordo di programma, che non vede la partecipazione delle organizzazioni sindacali – proseguono – chiediamo che gli impegni istituzionali e aziendali siano garantiti a prescindere. Il Governo ha preso l'impegno di trovare delle soluzioni temporanee, in sinergia con Regione Umbria e azienda, entro il 20 gennaio 2025. Pertanto – annunciano i due esponenti della Fiom – considerata la permanenza di tutte le criticità iniziali, ribadiamo che nello stabilimento ternano continua a rimanere in atto lo stato di agitazione dei lavoratori".