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Italia, contesto macrofinanziario stabile. Rischi amplificati da alto debito pubblico

Il secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024 di Banca d'Italia

Finanza
Italia, contesto macrofinanziario stabile. Rischi amplificati da alto debito pubblico
(Teleborsa) - In Italia, pur in un contesto macrofinanziario che si mantiene complessivamente stabile dalla scorsa primavera, rimangono rischi connessi con le rilevanti tensioni geopolitiche internazionali e con la fragilità del quadro macroeconomico. L'esposizione a questi rischi, prevalentemente di natura esogena, è amplificata dall'elevato debito pubblico e dalla scarsa crescita dell'economia italiana. In prospettiva, la riduzione dei tassi di interesse potrà fornire un impulso positivo all'economia. Lo afferma la Banca d'Italia nel secondo Rapporto sulla Stabilità Finanziaria del 2024.

Le condizioni sui mercati finanziari nazionali rimangono "nell'insieme favorevoli". Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani a dieci anni e quelli tedeschi ha continuato a ridursi e le condizioni di liquidità del mercato restano distese. La volatilità si è mantenuta bassa, nonostante i temporanei aumenti osservati in concomitanza con le turbolenze dei mercati internazionali nei mesi estivi.

I prezzi delle abitazioni hanno continuato a crescere in termini reali, pur restando inferiori ai livelli pre-pandemici; quelli degli immobili commerciali si sono invece stabilizzati. Nel complesso gli sviluppi sul mercato immobiliare continuano a rappresentare un basso rischio per la stabilità finanziaria in Italia.

Per il settore delle famiglie i "rischi rimangono contenuti, a seguito del miglioramento della situazione reddituale e dell'incremento della ricchezza finanziaria". La ricomposizione del risparmio verso i titoli pubblici è proseguita e sono ripresi gli investimenti in strumenti del risparmio gestito e in azioni.

Dopo un lungo periodo di crescita, interrottosi solo durante la pandemia, la redditività delle imprese ha mostrato segni di peggioramento. La debolezza del quadro macroeconomico e gli elevati costi di finanziamento potrebbero incidere sui profitti delle
aziende più indebitate. La capacità delle imprese di rimborsare i debiti resta tuttavia complessivamente buona e il tasso di deterioramento dei prestiti bancari si conferma contenuta.

Le condizioni del sistema bancario si mantengono favorevoli. Nel primo semestre la redditività è ulteriormente cresciuta e si prevede che essa rimanga alta anche per l'intero 2024. Il riassorbimento da parte dell'Eurosistema dell'abbondante liquidità in eccesso sta procedendo senza difficoltà. "In prospettiva, la riduzione del margine di interesse e le maggiori rettifiche attese sui prestiti potrebbero incidere negativamente sulla redditività degli intermediari - si legge nel rapporto - La patrimonializzazione è aumentata e per le banche significative è superiore a quella media degli intermediari dei paesi partecipanti al Meccanismo di vigilanza unico (SSM). L'esposizione ai rischi cibernetici e operativi richiede forte attenzione".

Nel comparto assicurativo la patrimonializzazione, pur rimanendo elevata, si è ridotta lievemente nel primo semestre dell'anno. La redditività è nell'insieme migliorata, ma è ancora negativa nel ramo vita a causa delle minusvalenze sul portafoglio di investimenti. La posizione di liquidità si è mantenuta buona, beneficiando anche di una ripresa della raccolta nel comparto vita.

La raccolta netta dei fondi comuni italiani è tornata positiva: l'andamento favorevole del settore obbligazionario ha più che compensato i deflussi osservati negli altri comparti. I rischi restano nel complesso contenuti.
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